Balotelli: "La maglia dell'Inter buttata? Non ero abituato ai fischi e ho reagito come..."

Balotelli: "La maglia dell'Inter buttata? Non ero abituato ai fischi e ho reagito come..."TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 18:00News
di Marco Pieracci

Svincolato da pochi giorni, dopo l'ultima esperienza poco fortunata con la maglia del Genoa, l'ex attaccante nerazzurro Mario Balotelli è intervenuto sul canale YouTube del giornalista Sandro Sabatini per una chiacchierata nella quale non sono mancati i riferimenti all'Inter.

Perché c'è una certa immagine di lei?

"Non ne ho idea. Ho accettato quello che volevano darmi dal Genoa, avevo proposte di squadre estere, lontane, ma volevo fare un altro anno di Serie A. Vi dico davvero, l'aspetto economico non mi interessava. E mi sto allenando".

La sua immagine pubblica quanto pesa?

"Se penso che un giocatore sia casinista, chi può smentirmelo? I compagni di squadra. Chiedete ai miei compagni di squadra. Da quando ho cominciato fino a 24-25 anni ho fatto qualche ritardo agli allenamenti, son sincero. Ma ora... Qualcosa è stato esagerato, una di sicuro, ma non credo di aver fatto altre cose fuori dal comune. Sono state anche ingigantite".

Potrebbe giocare in ogni squadra di Serie A?

"Dipende da come giocano, se in modo offensivo sì".

Essere Super Mario l'ha danneggiato?

"Certe cose non mi hanno mai intaccato veramente. Ho sentito differenze, ma non mi sono mai stati creati stress o altro".

Il difensore più forte che l'ha marcato?

"Sergio Ramos. Difficile da affrontare, forte fisicamente ma anche intelligente".

E il compagno più forte tra i difensori?

"Samuel o Materazzi".

Si ricorda di quella litigata in tv con Boban e Marocchi?

"Ho sbagliato a rispondere a Boban, quando mi chiede del fuoriclasse devo andarmene via e basta. Avevamo perso con la Roma, Galliani ha chiesto chi volesse andare a parlare e dissi che io c'ero, ma ero arrabbiato. E giù a farmi domande di merda, attaccando solo me e non la squadra. Non avevo lucidità, ero incazzato per aver perso. E Boban che cazzo voleva?".

La gente non percepisce il suo amore per il calcio.

"Pensate che in Nazionale cambiavo, c'era qualcosa che scattava in me. Però cambiavo proprio. "Di sicuro mi sentivo in dovere di far vedere quanto fossi attaccato, più degli altri. Ricordo che a volte veniva qualcuno che non sapeva l'inno e lì mi incazzavo, non attaccando loro ma parlando ad altri, ci rimanevo male".

Perché Chiellini ha detto certe cose di lei?

"Poi abbiamo parlato, non dico si sia scusato ma ha detto che era una cosa per il libro. Così si è spiegato. Quando mi ha chiamato non ci credevo, mi sembrava impossibile avesse detto certe cose".

Oggi com'è la sua giornata tipo?

"Mi sveglio alle 7 e alle 8 vado ad allenarmi, dopo sennò fa troppo caldo. Lavoro o in campo o in palestra".

Ricorda la maglia dell'Inter buttata a terra?

"Mi hanno fischiato, non ero abituato e ho reagito come un ragazzino".