Marotta annuncia Chivu: "Orgogliosi di questa scelta, non è ridimensionamento". Ma sarà ufficiale lunedì

Quest'oggi Cristian Chivu ha vissuto la sua prima giornata da tecnico in pectore dell'Inter: l'incontro formale con Ausilio e Marotta, il secondo dopo ieri sera, la probabile firma sul contratto e i contenuti registrati per la presentazione sui social network. Un'intentissima giornata nella quale l'eroe del Triplete ha fornito le sue idee sulla rosa e sul mercato, così da pianificare l'eventuale terzo acquisto per il Mondiale per Club e definire i convocati per la rassegna continentale, in una roadmap già tracciata: lunedì la ripresa degli allenamenti, mercoledì la partenza per gli USA dove si debutterà il 18 giugno (ore 3) contro il Monterrey.
Servirà dare subito un'impronta tattica ed emotiva, anche se Chivu dirigerà la sua prima seduta giusto a poche ore dall'annuncio ufficiale dell'arrivo. Chi si aspettava l'ufficialità oggi, infatti, è rimasto deluso. Tutto rimandato, probabilmente a lunedì, per delle questioni burocratiche legate all'addio al Parma: i ducali avevano infatti l'opzione per estendere il contratto fino al 2026, dunque formalmente dovranno liberare il tecnico rumeno. Serviranno un paio di giorni, ma Chivu è l'allenatore dell'Inter e Beppe Marotta non si nasconde dal palco del Festival della Serie A.
Di seguito le sue parole: "Chivu ufficiale? Abbastanza (ride). La prima cosa è che quando si cambia un allenatore va identificato un profilo, figlio di linee guida e strategie delineate da proprietà e management. Il profilo adatto era un allenatore giovane, che sposasse la filosofia della società e mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile che non limitasse la nostra ambizione. L’Inter partirà sempre con l’obbligo di provare a vincere: per questo servono qualità che abbiamo ritenuto di trovare in Chivu. Ci sono piccole cose burocratiche da sistemare col Parma, ma rappresenta il profilo adatto. È una prova non di confusione ma di coraggio, cose da leader. L’importante è che ci siano una proprietà forte e un programma ben definito”.
Il presidente nerazzurro poi rincara la dose, dopo la compilazione dei calendari. "Siamo molto contenti di questa simbiosi, orgogliosi di questa scelta. Voglio smentire le voci che parlano di ridimensionamento, bisogna cancellare questi sostantivi. L'Inter ogni volta che partecipa ad una competizione lo deve fare per raggiungere il massimo, di questo ne siamo consapevoli. Sappiamo che la squadra è forte, sarà guidata da un allenatore giovane, coraggioso. Così come è stata coraggiosa la società nello sceglierlo. Cos'è andato storto con Fabregas? Niente, perché non gli abbiamo mai parlato. Abbiamo semplicemente chiesto al Como se potessimo sondarne la disponibilità. Come giusto che sia, nel mondo del lavoro, l'allenatore è come se fosse il direttore generale. Abbiamo chiesto questa cosa, non è stato possibile. Chivu non è al secondo posto, non è una riserva, ma semplicemente quello che abbiamo scelto dopo".
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