Bisseck rubacuori a San Siro: con la vittoria sul Lecce è il più bel regalo di Natale per l'Inter
Ma vogliamo parlare di quanto si sta imponendo Yann Bisseck all'Inter? Al solo pensiero dell'esordio da titolare col Salisburgo dopo solo nove minuti collezionati in 14 partite (campionato e coppe), con la trasferta in chiaroscuro contro il Benfica a seguire, oggi sembra tutt'altro giocatore. Il giovane colosso di Colonia si è rimboccato le maniche e strada facendo, con un minutaggio adeguato a fronte di assenze illustri in difesa, è arrivato a sorprendere con l'Udinese, a elevarsi con la Lazio e stupire contro il Lecce. Non c'entra la levatura del team pugliese, ma riguarda l'attitudine e l'evoluzione di un ragazzo di 23 anni che dal giorno zero all'Inter "ha lavorato, sta migliorando e si sta meritando quello che sta ottenendo". Tant'è che, come ammesso dallo stesso Simone Inzaghi, Yann è riuscito a convincere il mister a lasciare in panchina Pavard anche se a disposizione fin dal primo minuto.
Un gran bel segnale di Inzaghi, un messaggio di fiducia mandato e con risposta anche migliore del difensore tedesco. Quando l'Inter faticava a segnare, con gli errori sottoporta di Arnautovic, prima si è inventato una girata da centravanti puro, bloccata solamente dalla traversa. Fino al culmine della soddisfazione per tutto il gruppo nerazzurro al suo primo sigillo con l'Inter e in Serie A. D'altronde con la giusta pazienza e una buona dose di stima del tecnico è un attimo che la scarica di adrenalina e consapevolezza ti dia la spinta in più. A maggior ragione se, come lo stesso Bisseck ha raccontato, lo stile di gioco di Inzaghi viene totalmente abbracciato. Non resta che aspettare e assistere alla crescita di Bisteck, perché i margini di miglioramento dell'ex Aarhus sono sotto gli occhi di tutti. Da corpo estraneo a lieta scoperta, si può! Yann insegna.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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