Primavera, Carbone: "Ritorno inaspettato, vi dico qual è il focus della società"

Primavera, Carbone: "Ritorno inaspettato, vi dico qual è il focus della società"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Ieri alle 20:45Giovanili
di Marco Pieracci

Il tecnico dell'Inter Primavera Benito Carbone, intervistato dai canali ufficiali della Lega Serie A, racconta le emozioni suscitate dal suo approdo sulla panchina nerazzurra: "Tornare all'Inter per me è stata una grandissima sorpresa perché inaspettata. Ho provato per tantissimi anni a tornare qui, essendo tifoso di questa maglia fin da piccolo ed essendo la mia una famiglia con l'Inter dentro da sempre. Essendo andato via dopo un anno, l'idea di tornare era inaspettata. Ma da quando sono qui, sono felicissimo di fare questo lavoro con questi ragazzi per farli crescere e maturare. Dal 1° agosto dello scorso anno, giorno in cui ho preso in mano questa squadra, abbiamo fatto un percorso molto importante. Abbiamo cercato di lavorare prima sulla testa che sul campo, cercando di far maturare i ragazzi e far capire loro cosa significa essere qui all'Inter.

Il focus di questa società è quello far crescere questi ragazzi, portarli ad un livello così alto che dia loro la possibilità di sognare di poter giocare un giorno con la Prima Squadra. Vogliamo portarli al massimo del livello, poi è chiaro che qui all'Inter devi anche pensare al risultato e a portare trofei, è il club che lo vuole essendo così importante. Ma il focus principale è puntare tutto sul giocatore.

Noi che siamo gli allenatori, quindi gli istruttori, siamo comunque vicini ai ragazzi, quindi né in allenamento né in partita dobbiamo far fare loro le giocate codificate che poi non fanno esprimere il talento. I giocatori devono scegliere in base alla situazione ed essere liberi di fare la giocata in base alla situazione ed essere allenati su questo. In Italia, poi, dobbiamo avere più coraggio nel far giocare i giovani, anche sotto età. Io al Torino sono passato dagli Allievi subito in Primavera, saltando l'U18, e poi ho fatto l'esordio in Prima Squadra in Serie A a 17 anni. Non bisogna avere timore, i giovani sono quelli che danno speranza.

La connessione con Prima Squadra e U23? Ho trovato una grandissima famiglia, i tanti spostamenti tra squadre la dice lunga. Giochiamo tutti per lo stesso obiettivo, che è quello di far crescere i giovani. L'U23 mette a disposizione i giocatori per l'U20, io metto i giocatori a disposizione per l'U19, e giù a cascata fino all'U15. L'Inter sta facendo un lavoro incredibile in Prima Squadra, ma soprattutto nel settore giovanile col lavoro straordinario di Massimo Tarantino che da due-tre anni punta su questo lavoro. Io devo cercare di essere sempre perfetto, che non è mai facile, e di stare attento a tutto, di essere un esempio. Cerco di essere sempre presente per i miei ragazzi, è la direzione che mi ha dato per far crescere i ragazzi. È fondamentale trovare alla fine dell'anno più giocatori possibili per fare lo step successivo. L'anno scorso per me è stato vincente perché il blocco dell'U18 è arrivato in Primavera".