ESCLUSIVA - Smicer: "L'Inter ha il 15% di possibilità: questo Liverpool è fra i top della storia"
Soltanto poche ore e l’Inter tornerà ad ascoltare l’inno della Champions League, a provare il brivido di uno scontro diretto in un ottavo di finale nella massima competizione europea per club, sensazione che mancava da ormai dieci anni. Difficile, in un momento intenso e complesso come quello che stanno vivendo i nerazzurri, potersi godere in pieno, con la giusta serenità, una sfida tanto affascinante quanto difficile come quella contro Liverpool. Le giustificazioni per un eventuale risultato non positivo infatti non mancano, a partire dai valori in campo e dall’esperienza dei protagonisti: è anche vero però che la squadra di Inzaghi arriva da un mese complicato e dunque è ancora alla ricerca di certezze, anche in vista del rush finale per lo Scudetto.
Per parlare del big match la redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva Vladimir Smicer, che dalle parti di Anfield ha giocato e vinto tanto: solo in campo internazionale il ceco ha alzato una Coppa Uefa, una Champions League (quella della clamorosa rimonta sul Milan, nel 2005) ed una Supercoppa Europea.
All'inizio della tua carriera hai dovuto combattere per emergere. Quanto è stato importante il sacrificio per te?
"All'inizio della mia carriera avevo solamente un sogno: giocare a calcio per davvero, da professionista, amo davvero questo sport. Questo per dirti che sì, il sacrificio è importante, ma io non l'ho mai visto come sacrificio, perché tutto ciò che volevo da ragazzo era stare in campo e quello facevo (ride, n.d.r.). Anche fuori dal campo ero sempre a guardare le partite, quindi...".
Prima di arrivare in Francia ed Inghilterra, sei diventato un'icona dello Slavia Praga, rifiutando importanti offerte. Nel calcio di oggi vedi possibile questa lealtà?
"Effettivamente nel calcio di oggi contano sempre di più solamente i soldi, sta andando sempre peggio da questo punto di vista: è molto difficile vedere un calciatore rimanere nello stesso club per tanti anni. Io allo Slavia sono rimasto 9 stagioni, da quando arrivai che avevo 14 anni. E se decisi di andarmene ad un certo punto è stato solamente per affrontare nuove sfide e misurarmi con i migliori giocatori d'Europa, ecco perché decisi di andare in Francia".
Com'è cambiata la tua vita quando hai accettato l'offerta del Liverpool, invece?
"E' cambiata molto. Il Lens è stato altrettanto importante per me, mi ha fatto fare un salto importante, in un grande campionato. Ma certamente vestire la maglia dei Reds è stato qualcosa di eccezionale, perché si trattava di andare in un club di fama mondiale, uno dei migliori. Quando vidi l'offerta non ci pensai un secondo. La Premier League poi ho sempre pensato fosse davvero il miglior campionato al mondo. Cambiamenti comunque tutti positivi, perché mi ritrovai a giocare con gente come Steven Gerrard, incredibile".
Giocare ad Anfield, cosa ha significato per te?
"E' qualcosa di speciale. Nella storia del club, questo impianto ha avuto un ruolo importante. Solo quando firmi per il Liverpool ed entri in campo con quella maglia capisci che davvero ad Anfield tutto è possibile. Tante volte vedi il Liverpool perdere la partita d'andata e poi rimontare in quella di ritorno in casa. I tifosi sono fantastici".
E' quasi superfluo chiederti quale sia stato il tuo momento migliore in maglia Reds. Dunque ti chiedo: come è stato possibile rimontare 3 gol in una finale di Champions e come avete festeggiato?
"Confermo, il miglior ricordo è quello di Istanbul (ride, n.d.r.). E' stata una serata dalle emozioni travolgenti. Alla fine del primo tempo pensavamo fosse finita. E poi ne abbiamo fatti 3 in 6 minuti! "From zero to hero" dicono in Inghilterra. Dopo la partita eravamo molto stanchi, perché fu una partita molto lunga ed intensa. Abbiamo dato tutto sul campo. Infatti ho dormito per tutto il tragitto di ritorno per Liverpool, sarò sincero (ride, n.d.r.). Per poi festeggiare con i tifosi in città, chiaramente. Non posso immaginare come si siano sentiti gli avversari, sono davvero contento di essere stato dal lato giusto del campo! Credo che al posto loro avrei avuto negli occhi quella sconfitta per tanto tempo".
Cosa ti piace di più del Liverpool di oggi?
"Tutti cercano di fare più gol che possono. Ma questo Liverpool con Klopp ha davvero una potenza incredibile davanti. Mi piace come il mister sceglie i giocatori adatti per lui. Gli serviva un difensore forte? Preso Van Dijk. Gli serviva un portiere? Ecco Alisson. Non è una cosa scontata, ha costruito una squadra davvero completa e davvero difficile da affrontare quando è in forma. Senza esagerare, penso sia una delle squadre più forti della storia del Liverpool".
Nel calcio, come anche voi avete dimostrato, tutto è possibile: quante possibilità dai all'Inter di passare il turno stasera?
"Hai ragione: tutto è possibile nel calcio e non si sa mai, l'Inter ha sicuramente delle chances. Per i nerazzurri sarà importante cercare di fare il primo gol, per mettere pressione all'avversario e poi vedere come si mette. Ma sarà decisamente complicato per loro, perché dall'altra parte c'è un Liverpool che gioca con grande fiducia e tanti giocatori al top della forma. Anche se nel primo match la squadra di Inzaghi è stata migliore. Con Anfield pieno poi... All'Inter darei il 15-20 % di chance di passare il turno".
Vedendo la partita d'andata, che match ti aspetti stasera?
"Ho visto la partita di andata e devo dire che l'Inter ha giocato meglio e probabilmente meritava qualcosa in più. Questo Liverpool però è molto forte e uno dei suoi punti di forza è proprio questo: anche senza aver giocato molto bene ha vinto 2 a 0. È stata una partita differente comunque da quella giocata contro il Milan nei gironi dove il Liverpool era parso in completo controllo. L'Inter sta facendo bene molto bene nel campionato italiano e sta crescendo in quello europeo. In questo momento però credo che le squadre inglesi siano superiori a quelle italiane. Come dicevo l'Inter può avere una possibilità se segnerà il primo gol".
C'è un giocatore oggi nel quale ti rivedi?
"Non mi piacciono questo tipo di comparazioni, come per esempio chi cerca di dire se sia meglio Messi o Ronaldo, se sia meglio un calciatore piuttosto che l'altro. A me piacciono molti calciatori e non voglio dire che sia un calciatore oggi che mi somiglia. per esempio nel Liverpool di oggi mi piace Luis Diaz però non voglio compararlo a me: semplicemente mi piacciono i giocatori offensivi e che puntano l'uomo nell'uno contro uno come lui è capace di fare".
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