ESCLUSIVA - Paolillo: "Skriniar? Non ci sono più bandiere come Zanetti. Brozovic da tenere"
Con ancora la gioia della Supercoppa negli occhi, l'Inter di Inzaghi si appresta ad affrontare il resto della stagione ancora da giocare, con un trofeo in più in bacheca. A partire dalla sfida all'Empoli di questa sera.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'ex a.d. della Beneamata, Ernesto Paolillo, per parlare dei temi caldi di casa nerazzurra e delle sentenze giudiziarie che stanno stravolgendo la classifica del campionato in corso.
Dott. Paolillo, come ha vissuto la vittoria in Supercoppa Italiana?
"Da tifoso dell'Inter sono contento ed orgoglioso di questa vittoria. Mi rende felice anche per questo gruppo che è riuscito a portare a casa un altro trofeo e per l'allenatore che ancora una volta è riuscito a rimettersi subito in piedi. Complimenti a tutti, una partita perfetta".
Un 3 a 0 senza appello: può dare una spinta per il resto della stagione?
"Napoli a parte, le altre squadre sono tutte in linea in un gruppetto che insegue. Ma c'è ancora tutto un campionato da giocare. E come ho sempre pensato, c'è stato un campionato pre-Mondiale e ce ne sarà ora uno post-Mondiale. Dove è tutto da vedere, come dimostra lo stato di forma attuale del Milan, per esempio".
Il Napoli è a parte, perché il discorso-Scudetto secondo lei è chiuso?
"Non impossibile, ma sicuramente molto difficile da riaprire: i punti di distacco sono tanti, per tutti. Un'impresa indubbiamente complicata, anche se ricordo che tanti anni fa l'Inter fece un recupero incredibile. Queste cose possono accadere. Mi auguro che ora i giocatori siano più consapevoli del fatto che, quando vogliono, possono vincere contro chiunque".
Vinta la Supercoppa, quali obiettivi ha ora l'Inter?
"Mi auguro di andare avanti in Coppa Italia. Per il campionato vedremo fra qualche tempo: è una questione di orgoglio e si può sempre provare ad intaccare eventuali passi falsi del Napoli, che possono sempre accadere".
Che ne pensa del possibile scambio fra Brozovic e Kessié?
"Penso che il croato sia così bravo nel gestire la palla in mezzo al nostro centrocampo, da regista, che sarebbe un peccato privarsene. Poi bisogna vedere le motivazioni che portano a fare questo tipo di ragionamento ed a pensare a questo scambio. Kessié a Barcellona non mi sembra che abbia raccolto fino ad ora così grandi risultati, ma quello può sempre dipendere da altri fattori, come il feeling con i compagni".
Skriniar, il futuro capitano designato, è sempre più vicino al Psg. Nella sua Inter, Zanetti rifiutò l'assalto del Real Madrid: oggi è impossibile rivedere cose simili?
"I giocatori sanno che non hanno una carriera lunghissima, dunque cercano sempre di più di massimizzare i loro ingaggi. Zanetti? Purtroppo non c'è più quell'attaccamento alla maglia che una volta alcune bandiere dimostravano con i fatti. Si va da chi mi garantisce lo stipendio più alto e certi club possono permettersi di offrire cifre cui è difficile dire di no".
Che ne pensa della sentenza che ha portato ad una penalizzazione di 15 punti alla Juventus? Ed in generale, in attesa dei prossimi processi, siamo di fronte ad una nuova Calciopoli per il calcio italiano?
"Non è certo una nuova Calciopoli, la vedo più come una leggerezza, o scorrettezza, amministrativa: quel che doveva essere giudicato è stato al momento giudicato ed ha portato a questa penalizzazione. Non la vedo come una Calciopoli-bis perché sul campo le cose sono andate correttamente".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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