ESCLUSIVA - Labate: "20 titolari grazie ad Inzaghi. Dzeko? Ho imparato a tacere..."

ESCLUSIVA - Labate: "20 titolari grazie ad Inzaghi. Dzeko? Ho imparato a tacere..."TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 24 settembre 2021, 23:05Esclusive
di Daniele Najjar

Una squadra che non ha intoccabili e dove chiunque è pronto ad essere decisivo, quando viene chiamato in causa: è così che vede l'Inter di Simone Inzaghi il giornalista del Corriere della Sera, nonché tifoso interista, Tommaso Labate.

Contattato in esclusiva dalla redazione de L'Interista, Labate ha commentato la convincente vittoria della Beneamata al "Franchi" di Firenze, che lui definisce: "Sorprendente. Per il collettivo, per la tenuta psicologica, una squadra che sembrava allenata da un veterano della panchina".

Una bella prova di forza, soprattutto mentale.

"Una di quelle partite che negli anni passati sarebbe finita 2-2 o 3-2 per i viola. Troppo presto per giudicare, ma avrei firmato per perdere con il Real Madrid e vincere così a Firenze. Per il bel segnale mandato a tutti"

Inzaghi sta trovando la ricetta giusta per colmare il vuoto di gol lasciato da Lukaku, Hakimi ed Eriksen?

"Non penso che dopo 5 giornate ci siano state tante squadre che abbiano mandato in gol praticamente tutti i giocatori schierati. Impressionante. Vuol dire avere un collettivo nel quale sono tutti contenti. Inzaghi fino ad ora ha creato una squadra di 20 titolari. Chiunque trova il modo di lasciare il segno. Si aspettavano tutti Vidal e Vecino ai margini, se li rtrovano protagonisti".

Sembra che non ci siano intoccabili: possono uscire anche i vari Barella e Brozovic. Tattica vincente?

"L'Inter ha attraversato degli anni in cui al vedere alzarsi il tabellone dei cambi il tifoso faceva un colpo al cuore. Ora quando vedo il cambio, anche se esce un giocatore importante, non soffro più di quel patema d'animo che avevo, pure negli anni magici, quando mi disperavo a veder uscire Milito"-

In campo ci va anche l'avversario. Ma al di là dei meriti della Fiorentina, secondo te dove è andata in difficoltà l'Inter nella prima frazione di gioco?

"Non so se sia stata difficoltà vera e propria. Mi spiego meglio: nei primi minuti De Vrij ha fatto fatica a prendere le misure a Vlahovic. Lo stesso dicasi per Skriniar con Nico Gonzalez. Ma poi le misure sono state prese. Era un mix fra l'attendismo "contiano", ovvero la scelta di aspettare, dosare le forze e poi affondare, ed un legittimo prendere le misure alla vera squadra rivelazione del campionato. Il più bel segnale che potessimo dare".

A proposito di giocatori protagonisti: ti convince l'impatto di Dumfries?

"Assolutamente sì. Chissà quanti erano convinti che non sarebbe stato titolare nelle prime partite. La dialettica che sta instaurando Inzaghi, porta anche una stella, come si è rivelato essere Dumfries all'ultimo Europeo, a rimanere in attesa del proprio turno per poi dare il meglio di sé. Una alchimia che mi ha sorpreso. E sulle fasce siamo completi".

Perisic e Dimarco da un lato, Dumfries e Darmian dall'altro.

"Nessiuno si metterebbe le mani fra i capelli a leggere qualunque fra questi nomi nella formazione titolare contro il Real Madrid. Perché si è instillata una grande fiducia nei confronti di chi copre quel ruolo, grazie al mistrer. Può essere il vero valore aggiunto di questa stagione. Si era detto che avremmo dovuto fare il brodo scavando nel freezer per vedere che c'era. Ecco: cavando abbiamo trovato ingredienti gourmet".

Dzeko ancora in gol, decisivo.

"Io sto imparando a stare zitto su Dzeko. Nelle chat con amici, non ero stato entusiasta per il suo acquisto. Rimbrotto me stesso. Un campione di quella caratura non va mai valutato con la carta d'identità. Poi mi sono rifatto perché l'ho comprato al fantacalcio".

Pagato tanto?

"Solo la metà di Muriel: evidentemente gli altri della mia lega erano scettici quanto me".