ESCLUSIVA - Gianfelice Facchetti: "Questa Inter sa stupire. E quella rimonta nel '65 insegna..."
Ventiquattro ore alla sfida impossibile, o quasi: domani alle 21 l'Inter tornerà in campo allo stadio Anfield di Liverpool, dove è chiamata ad una partita perfetta per rimontare i due gol di svantaggio accumulati nel match d'andata.
La redazione de L'Interista ha contattato Gianfelice Facchetti, figlio dell'indimenticato Giacinto, che poi fu l'autore del terzo gol proprio contro i Reds, in un'altra sfida che l'Inter si trovò a dover rimontare agli inglesi, nel 1965 (Inter-Liverpool 3-0): "Ogni volta che queste due squadre si affrontano" - dice lui - "la mente non può che andare a quella partita, ma va detto che i paragoni si fermano qui, visto che si parla di sessant'anni fa...".
Con che stato d'animo guarderai la partita domani sera?
"Lo spirito è sempre positivo quando vedo giocare l'Inter: sempre meglio esserci che non esserci. E' bello potersi giocare un ottavo di finale di Champions League. Anche se le difficoltà ovviamente ci saranno e saranno dovute soprattutto al risultato dell'andata".
L'ultima, larga vittoria ti dà fiducia?
"Dopo aver visto la partita contro la Salernitana possiamo dire che forse stiamo ritrovando il Bandolo della matassa: gli attaccanti sono tornati al gol dopo un periodo di stanchezza mentale, giustificata dai tanti impegni. Nel calcio non c'è niente di impossibile, anche se sappiamo che di fronte abbiamo una delle squadre più forti d'Europa. Mi aspetto che l'Inter faccia il suo e poi si vedrà. D'altronde questa squadra ci ha abituato che può stupire e sorprendere".
Per domani quanto ci credi alla rimonta?
"Ci credo al punto giusto per il semplice fatto che è una sfida tutta da giocare e nel match d'andata si è visto. Con un pizzico di lucidità in più l'Inter poteva passare in vantaggio. Non è detto che l'Inter non possa ribaltarla, posto che bisogna fare la partita perfetta. Va giocata fino in fondo, con concentrazione. Poi non va dimenticata una cosa".
Quale?
"Per molti giocatori importanti dell'Inter è la prima volta in un Ottavo di finale di Champions League, come Barella e Skriniar per esempio. Questa partita al di là di tutto sarà importante per farsi le ossa per il futuro, per dare più consapevolezza ed esperienza a questi giocatori".
Che effetto ti fa pensare che l'ultima rimonta dell'Inter contro i Reds fu firmata da un gol di tuo padre?
"Tutte le volte che si gioca contro il Liverpool la mia memoria va lì, la storia serve a quello, ad essere d'esempio, Ma i paragoni si fermano qui perché è difficile farne a 60 anni di distanza e le forze in campo sono anche diverse".
Ti preoccupa vedere il Milan che vince a Napoli?
"Il derby di Coppa Italia non era stata una bella partita, ma alla fine mi dissi: la spina dorsale c'è. La difesa solida e compatta, brozovic non mi era dispiaciuto, e nemmeno Dzeko. Nei punti nevralgici stavamo ritrovando riferimenti fra i reparti. Con la Salernitana ho ritrovato una squadra sbloccata dopo il primo gol, se escludiamo quindi i primi minuti dove sembrava un'altro match stregato. Rimango ottimista, abbiamo buone ragioni per pensare di potersi mettere alle spalle il periodo di difficoltà. Mi sembra che la squadra abbia risposto".
Il lato positivo è che una lotta così aperta sicuramente lascia una grande suspense...
"Ho visto l'Inter vincere lo scudetto a Parma, non sempre si può vincere con 10 punti di vantaggio. Ogni tifoso vorrebbe che a fine febbraio il discorso fosse chiuso, un po' come accaduto lo scorso anno. A questo punto però penso sia abbastanza acclarato che questo campionato resterà in bilico fino alla fine. Bisognerà stare concentrati e giocarsela fino in fondo. Vincerà chi avrà i nervi più saldi delle altre. Mi sembra che questa squadra abbia tutto per restare in gara fino alla fine. Il Milan rispetto allo scorso anno ha fatto un passo avanti evidente".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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