ESCLUSIVA - Dumfries, l'ex compagno: "E' fra i più sottovalutati d'Europa"
Sarà pur vero che probabilmente l'assenza di un giocatore come Hakimi, ma alla prima apparizione da titolare, Denzel Dumfries ha fatto immediatamente capire quali sono le sue potenzialità. L'esterno olandese è stato decisivo nella larga vittoria ottenuta contro il Bologna a San Siro. Non solo con l'assist per il gol di Lautaro che ha sbloccato il match, ma anche per la costante apprensione creata alla retroguardia rossoblu.
Non tutti sanno che Dumfries, prima di scegliere di giocare per l'Olanda, aveva disputato nel 2014 due amichevoli con la Nazionale di Aruba, paese d'origine del padre. Il suo sogno però, era quello di arrivare a meritarsi la convocazione in maglia Orange, realizzato nel 2018 grazie alla chiamata dell'allora C.T. Dwight Lodeweges.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva Matthew Lentink, che ha incrociato Denzel proprio in quella breve esperienza nella selezione arubana nella quale, per la cronaca, l'interista riuscì a mettere a segno anche un gol.
Matthew, ricordi quando incrociasti Denzel per la doppia sfida al Guam?
“Sì, mi ricordo molto bene quel giorno, anche perché coincise con il mio esordio per la Nazionale di Aruba. Ricordo bene che riuscì, nella seconda partita, ad andare subito a segno. E ricordo la sua determinazione a voler diventare un calciatore professionista. Già allora disse che il suo obiettivo principale fosse quello di raggiungere la nazionale dell’Olanda”.
Che impressione ti fece?
“È un bravo ragazzo, una brava persona. La sua forza principale credo che sia la determinazione a cercare di migliorarsi sempre, di giorno in giorno, allenamento dopo allenamento. Amo la passione che dimostra in quello che fa e la passione che mette in campo quando gioca”.
Ti aspettavi allora che potesse arrivare a giocare in un club come l'Inter?
“Non mi sorprende, per me è sempre stata solo questione di tempo, non ho mai avuto dubbi a tal proposito. Da tanto tempo lavora duro per raggiungere i suoi obiettivi. Ed il duro lavoro paga sempre”.
Che livello pensi possa raggiungere?
“Già ora penso che abbia raggiunto un livello molto alto come giocatore ed a livello di carriera. L'Inter è uno dei club più grandi del mondo. Gioca in Serie A ed in Champions League. Penso che sia uno dei giocatori più sottovalutati d'Europa".
All'esordio da titolare ha fatto subito bene.
"Non sarà il giocatore più forte del suo ruolo, ma le sue statistiche sono così buone... Ho visto che c'erano dubbi sul suo acquisto da parte dei nerazzurri. Agli inizi ci possono essere sempre dei dubbi, ma nel suo caso alla prima apparizione li ha spazzati via, credo che siano spariti e che abbia subito fatto vedere di cosa sia capace”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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