ESCLUSIVA - Bolzoni: "L'Inter è la più forte. Lautaro mi ricorda Tevez"
La carriera di Francesco Bolzoni riparte da Lugano: dopo un periodo difficile a Bari, dove non era più stato preso in considerazione finendo fuori rosa, l'ex centrocampista nerazzurro riparte dalla formazione under 21 della squadra svizzera.
La nostra redazione lo ha raggiunto telefonicamente, per parlare del suo nuovo inizio ed anche della squadra che gli è rimasta nel cuore come tifoso, l'Inter.
Francesco, come sta andando a Lugano?
"Sono molto contento della scelta fatta di andare nell'under 21 qui. Un nuovo inizio per me, non ho dovuto pensarci molto, per la voglia di ripartire".
Nonostante l'eliminazione dalla Champions contro il Liverpool, questa partita può essere vista come uno step di crescita per l'Inter?
"Forse ancora più dell'andata l'Inter se l'è giocata con i Reds, perché poi nel primo match alla fine non aveva mai tirato in porta. Se non fosse rimasta in 10 secondo me avrebbe passato il turno. Klopp non si aspettava quello scenario".
Ti è piaciuto Inzaghi nella gestione del match? Ha ammesso di aver pensato anche al Torino per alcuni giocatori...
"Sì e no. Ha azzeccato la formazione iniziale, perché con la fisicità della difesa del Liverpool avrebbe rischiato di 'perdere' il bosniaco e di schiacciare troppo la squadra. Ma negli ultimi 10 minuti con la squadra in 10 lo avrei messo dentro. Cerchi l'impresa, al massimo pareggi. Tanto con il Torino...".
Sei tranquillo?
"Beh abbiamo due squadre, se andiamo lì con testa vinciamo".
E per il rush finale sei ottimista?
"Ho visto molte partite, secondo me l'Inter ha qualcosa in più delle altre, anche se sono di parte. Il Milan sta facendo più di quanto pensasse. Credo che nessuno si aspettasse che Giroud li tenesse in piedi come sta facendo. La Juve sta facendo meno, anche se è lì. Io sono ottimista: se l'Inter non vince il campionato è perché lo perde lei".
Abbiamo tre squadre in vetta che cercano di fare un certo tipo di gioco votato all'attacco. Quanto stanno decidendo gli allenatori?
"Abbastanza. Tutte e tre hanno avuto un brutto colpo in Europa. E lì il mister è fondamentale per tenere il morale alto e convincere i giocatori a concentrarsi totalmente su un altro obiettivo".
Quanto è importante Brozovic per l'Inter?
"È l'ago della bilancia della squadra, fa un po' tutto. Bastoni sale spesso? Lo copre lui. Vidal non è più lo stesso di qualche anno fa? Lo aiuta lui a coprire. Lo stesso con Barella, che sta facendo bene, ma forse non è ai livelli altissimi della scorsa stagione".
E di Lautaro che ne pensi? Negli alti e bassi avuti in stagione...
"Dovrebbe lavorare sul fatto di essere più continuo. Con il Liverpool ha fatto una grande partita al di là del gol. Altre volte invece è stato cambiato da Inzaghi in partite nelle quali è stato evanescente. È uno che anche senza il gol può far tutto. Per alcuni aspetti mi ricorda un po' Tevez".
Il fatto di voler dimostrare, in uno stadio come San Siro, di essere un attaccante top, influisce secondo te?
"Non è mai facile giocare in stadi del genere. Per me influisce il fatto che arrivando all'Inter ha fatto subito bene, dunque potrebbe essersi posto degli obiettivi a livello personale che ora vede che non sta raggiungendo. Ma ce ne son pochi di attaccanti di quel genere. Facesse qualche gol in più sarebbe fra i top assoluti".
Del tuo periodo all'Inter, a partire dall'esordio contro il Psv Eindhoven in Champions, con Mancini, che ricordo mantieni?
"Se ho iniziato a fare il calciatore lo devo a lui, a Mancini. A giugno facevo gli allievi nazionali e ad ottobre dello stesso anno mi sono ritrovato in panchina a Marassi con la prima squadra, in Coppa Italia. Ho solo ricordi bellissimi. L'esordio in Champions... nella stessa settimana mi bocciarono all'esame della patente, tre giorni dopo Mancio mi fa entrare in una partita decisiva".
Vuoi dire qualcosa al Mancio, in vista degli spareggi per il Mondiale?
"Lui è super ottimista e fa bene ad esserlo. L'Italia ha dimostrato a tutti che gli italiani hanno il cuore grande come una casa e che negli appuntamenti importanti c'è sempre".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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