Suggestioni tante. La realtà Bergamo, stasera

Suggestioni tante. La realtà Bergamo, staseraTUTTOmercatoWEB.com
domenica 16 gennaio 2022, 07:46Editoriale
di Gabriele Borzillo

Sarà come Vi pare, come volete, come più Vi aggrada ma la conquista della Supercoppa così, sul filo di lana, mentre Doveri ha il fischietto in bocca pronto a chiudere una partita decisamente vinta ai punti fino a quel momento lascia una sensazione di dolciastro che ti riempie gusto e olfatto calcistici anche e soprattutto nei giorni successivi, quando l’adrenalina lascia spazio alla razionalità. E, razionalmente, l’Inter ha strameritato il successo, ben oltre lo striminzito due a uno godereccio che a bocce ferme non cambierei con nessun altro risultato parlando da tifoso. Però la Supercoppa è un capitolo chiuso ormai, il pallone corre velocissimo e già siamo proiettati su stasera, partita di una difficoltà pazzesca a Bergamo, oltre alle consuete chiacchiere di mercato che galvanizzano l’immaginario collettivo, proponendo scambi e acquisti impensabili per una Società che deve fare dell’autofinanziamento – io a questo ero rimasto, se nel frattempo qualcosa è cambiato (film bellissimo con Jack Nicholson ed Helen Hunt, consiglio vivamente) vorrei essere informato perché non mi risulta – il proprio credo assoluto, il vangelo dell’economia pallonara.

Ecco perché, pur restando dell’idea che il gruppo dirigenziale nerazzurro – li paga Zhang, giusto per puntualizzare prima di leggere prese di posizioni quantomeno discutibili nei confronti della proprietà interista – sia di livello altissimo, con totale certezza di quanto scrivo numero uno in Italia e non solo, se mancano i denari bisogna mettere in campo la fantasia, l’immaginazione, la capacità di pescare nel mare magnum del calcio i famosi profili in grado di mantenere il gruppo, nella fattispecie questo gruppo, al rango che il blasone e la storia del club meritano, tifoseria annessa. Quindi, per semplificare il concetto, ho dubbi sulle reali possibilità di vedere fuoriclasse con guadagni a cifre iperboliche la prossima stagione - scrivendo sempre rispetto alla situazione attuale, quella tra sei mesi io non la conosco, Voi non la conoscete, nessuno la conosce – portare sulle spalle i colori del cielo e della notte.

Io di questa classe dirigente mi fido: perché l’Inter che vediamo oggi non è frutto del caso, della sorte o della fatalità. È una macchina costruita secondo scelte condivise, scovando uomini adatti al gioco proposto dal nuovo allenatore. Il quale, tanto per capirci, non è una scommessa o una combinazione di eventi fortuiti: molto più semplicemente è un ragazzo che crede nel lavoro, in un modo nuovo di fare calcio e, soprattutto, nei suoi uomini. Potrebbe sembrare banale l’ultima affermazione ma, dal mio punto di vista, non lo è. Simone Inzaghi ha deciso, scientemente, di accettare un’avventura difficile, rischiosa, complicata: e, continuo a ripeterlo stile tormentone estivo, ha ragione quando ricorda a tutti come, appena sei mesi fa, l’Inter veniva inserita tra le squadre che avrebbero faticato a raggiungere una posizione utile per poter disputare la prossima Champions. Senza polemica, così stavano le cose, così qualcuno scriveva e raccontava.

Comunque godiamoci il momento, guardando con ottimismo al futuro. Che, nel nostro caso, significa Bergamo, Atalanta, Gasperini. Con tutta probabilità il peggior avversario da affrontare dopo una maratona di centoventi minuti appena tre giorni fa. Del resto ci avevano raccontato che il calendario sfalsato avrebbe evitato surplus di partite complicate una in fila all’altra. Ci avevano raccontato…

Dentro Sanchez, dentro probabilmente Darmian, più difensivo rispetto a Dumfries. Non credo per paura: più semplicemente per controllare la corsa dei nostri avversari, che della fisicità e del calcio arrembante fanno la loro bandiera. Sarà dura. Sarà durissima. Però, con questi ragazzi, con questi professionisti anche Bergamo, anche l’Atalanta, anche Gasperini fanno un po’ meno paura, calcisticamente parlando.

Alla prossima.