Stato d’attesa

Stato d’attesaTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 15 dicembre 2022, 16:20Editoriale
di Lapo De Carlo

Dicembre per i tifosi è diventato agosto: il luogo ideale dei sogni, delle apprensioni, delle speranze.
L’Inter sta cercando di gestire più fronti ma ci sono variabili che non sono controllabili.
Il calciomercato di riparazione si dovrebbe ridurre a scambi di importanza minore.
Difficile esca Gosens, impossibile che partano Correa e Dumfries.
Più probabile che partano in estate.
Lo scrivo nella speranza di essere smentito dalle loro prestazioni. Nel complesso sono tre giocatori di valore, Correa avrebbe una cifra tecnica di alto livello ma del tutto privo di cuore in campo. I tifosi si sono persuasi di quanto sia fragile, anche emotivamente e non riesca ad essere utile. Gosens è una scommessa meno complicata. Chi ha ha visto gli allenamenti maltesi dell’Inter si è accorto di quanto impegno abbia messo il tedesco. Inzaghi ha il dovere di rilanciarlo senza più impiegarlo in porzioni di partita ma osandolo per 90 minuti, un fatto mai avvenuto da quando è a Milano. Se prima c’erano gli infortuni alla coscia a giustificare la prudenza, ora l’unico pudore sembra quello di non ostacolare la vena di Dimarco. 

Dal 4 gennaio si giocherà senza sosta e sarebbe necessario usare con maggiore frequenza un esterno migliore di quanto abbiamo potuto vedere. Dumfries è invece un mezzo mistero. La scorsa stagione, dopo un inizio difficile, ha preso un ritmo che gli ha consentito di risultare tra i giocatori in rosa più convincenti. Quest’anno è invece parso svagato e sono emersi limiti tecnici che il suo tipo di corsa esaspera ulteriormente.
Al mondiale ha giocato molto bene una partita e così Manchester Utd e Chelsea si sono interessate a lui. Per l’Inter sarebbe fondamentale vendere bene un giocatore del genere.
Eppure la soluzione sarebbe quella di riaverlo al suo massimo. C’è troppa friabilità, troppi giocatori distratti da possibili destinazioni e invece dovrebbero avere la testa rivolta unicamente agli obbiettivi.
A proposito di mercato il mio personale pallino è Doku. Il belga è giovanissimo, è nel giro della nazionale ed ogni volta che è entrato in campo ha mostrato di avere qualità importanti. Ha solo 20 anni, gioca nel Rennes e può giocare sia sulla fascia sinistra che quella destra. All’Inter non sembra interessare ed è un vero peccato, anche perché il costo non è eccessivo (18 milioni per ora) e sarebbe un investimento che potrebbe fruttare in futuro.
L’Inter è in lotta su più fronti e tra gennaio e febbraio si gioca già tre quarti di stagione tra Campionato, Coppa Italia, Supercoppa e Champions.
Se l’agente dell’olandese rilascia dichiarazioni nelle quali si dispiacerebbe nel vedere aumentare il costo del suo assistito perché questo creerebbe problemi per poterlo piazzare altrove, è nocivo.
Se Skriniar, che Marotta vedeva ottimisticamente alla che quella des firma entro il 13 novembre, non ha ancora firmato e mancano pochi giorni prima che scadano i termini, non aiuta la stagione.



Il resto dei dubbi è legato alle condizioni di Lukaku, a come rientreranno Brozovic e Lautaro in termini fisici e mentali, considerando che arriveranno per ultimi, all’atteggiamento di Onana dopo essere stato sospeso e allontanato dalla nazionale del Camerun da parte del commissario tecnico.

E’ un attesa che non da nessuna certezza. Dalle amichevoli i segnali sembrano buoni e il doppio play è un’idea tattica interessante che l’Inter ha già messo in pratica con Conte (Eriksen e Brozovic insieme in alcune partite) e Inzaghi la scorsa stagione (proprio Calhanoglu insieme a Brozo ma solo in due occasioni).
Siamo in ulteriore attesa che si sblocchi qualcosa dalla proprietà, che si faccia qualcosa di più consistente di quanto non sia chiedere un prestito a Oaktree e far trapelare che si potrebbe rifinanziare il debito mentre si cerca un socio o un nuovo compratore.
Si attende che lo stadio viri definitivamente verso un nuovo impianto o la presunta riqualificazione e che la politica la finisca di ballare sopra gli interessi di Inter e Milan.
E’ un limbo dal quale usciremo ma intanto ci siamo dentro.
Tanto vale arredarlo al meglio.
Amala