Seconda stella o Champions, questo è il dilemma. Ma niente scelte, nemmeno contro l’Atletico

Seconda stella o Champions, questo è il dilemma. Ma niente scelte, nemmeno contro l’AtleticoTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 20 dicembre 2023, 18:56Editoriale
di Patrick Iannarelli

Champions League o seconda stella questo è il dilemma.Giuseppe Marotta qualche mese fa aveva paventato un lancio di moneta per capire se fosse meglio lo scudetto o un’altra finale, normale quando la coppa dalle grandi orecchie ti può dare talmente tanto a livello economico da sistemare un un bilancio, anche un bilancio e mezzo. A conti fatti però le scelte di campo sono state diametralmente opposte anzi: Simone Inzaghi ha fatto capire palesemente qual è la volontà di una squadra che adesso sente l’odore del sangue sangue, capisce che l’occasione è di quelle belle ghiotte, da non farsi assolutamente scappare via. L’Inter ha tutti i mezzi per poter cercare di strappare uno scudetto, il 20º, senza dover badare troppo alle fatiche di coppa. E anche una Juventus ancora in agguato può portare una scelta simile, drastica per certi punti di vista.

Il problema la sostenibilità economica comunque resta anche perché i nerazzurri devono fare i conti col bilancio e con un sistema calcio che rischia ogni giorno di collassare (non per colpa soltanto dell'Inter ovviamente, ma per scelte scellerate fatte da quasi tutte le parti in causa). Alla luce di sorteggi dei gironi di Champions la scelta resta ardua, complicata da scegliere quando hai una squadra che fondamentalmente gioca a pallone bene sia in Italia che in Europa: giusto privilegiare il campionato ma quel secondo posto nel girone proprio non va giù (per diversi motivi). Anzi si fa davvero fatica a mandarlo giù proprio perché quella sostenibilità economica ribadita da Marotta continua ad essere una priorità (ribadiamo ancora una volta non solo per l'Inter).

Scelte di campo dunque, ma anche un po’ di cuore e di quella che è la situazione che si palesa sul campo. Durante il primo anno di Inzaghi l’Inter non ho mai avuto un’occasione così netta con le avversarie inferiori sia sulla carta che su terreno di gioco: si è visto il big match contro il Napoli, si è visto nella reazione contro la Juventus, si è vista nel derby contro il Milan, si è notato pure nella gara dell’Olimpico contro Lazio. La scelta del campionato dunque non è di certo una follia estrema per una squadra che deve rincorrere la sostenibilità economica ma ha pure la volontà di rimanere competitiva anche per quanto riguarda la bacheca di trofei.

Giusto da dunque dare peso a un campionato che si è indirizzato nel migliore dei modi e che dovrà essere chiuso nel minor tempo possibile, almeno per quanto riguarda il margine sulle dirette concorrenti. Ma non tentare il grande passo sarebbe una sorta di delitto agonistico: l'Atletico Madrid è un osso duro, è tutt’altro che un avversario facile da affrontare, l’Inter dovrà proporre tutta la sua filosofia calcistica per cercare di battere chi il calcio lo interpreta in maniera diametralmente opposta.

Niente dubbi dunque, l’unica filosofia corretta è quella del tecnico piacentino, ovvero giocare più partite possibili. Scegliere vorrebbe dire rinunciare: roba da dilettanti.