Se vi basta un Cuadrado per smettere di amare l'Inter, lasciatela pure, subito...
Comincio proprio dal titolo: se vi basta un Cuadrado qualsiasi per smettere di amare l’Inter, lasciatela pure subito, perché vuol dire che non l’amate davvero e nessuno si accorgerà del vostro addio. Anzi, per ognuno di voi che se ne va, al bocciodromo o in Parrocchia a giocare a briscola, ce ne sono altri dieci pronti ad amarla veramente.
Secondo voi, chi vi scrive e segue l’Inter da cronista da quasi 40 anni non è deluso dalla piega che ha preso il calcio negli ultimi anni? Secondo voi, a me piace vedere Lukaku con la maglia della Juventus o di chi volete voi dopo le finte dichiarazioni d’amore a raffica con cui ha perculato il popolo interista? Secondo voi, a me piace vedere Cuadrado, famigerato per diversi episodi anti-sportivi, con la maglia dell’Inter? Non mi piace per niente. Tra stanno proprio da cane sia l’uno che l’altro, ma a me l’Interismo, l’ho detto e scritto tante volte, l’ha insegnato l’Avvocato Prisco e la prima regola è che si ama l’Inter, indipendentemente da chi negli anni è chiamato a rappresentarla. L’avevo già scritto per Antonio Conte, ma poi Conte ha vinto lo Scudetto con l’Inter e tutti in piazza col bandierone, i pecoroni, idealisti giusto sui Social. Sono stufo di gente che tira in ballo concetti come l’etica, la dignità, la probità manco parlassimo di concetti chiave per la sopravvivenza del pianeta, sentimenti che qualsiasi persona di media intelligenza riserva solo alle persone più care, agli affetti veri, non ad una torma di multimilionari che corrono dietro ad un pallone circuendo la nostra passione.
Nel calcio business odierno, ci prendono tutti per il …naso, non voglio scrivere culo: chi più, chi meno, chi almeno con la decenza del silenzio nel recitare il suo ruolo di mercenario e chi addirittura con dichiarazioni strappalacrime da asilo nemmeno richieste, come Lukaku.
A volte ho l’impressione di relazionarmi con gente che, indipendentemente dall’età anagrafica, deve avere quella cerebrale dell’infante.
Oggi più che mai, si ama la propria Squadra con i propri colori e stop. Perché oggi è impossibile, oltre che stupido, affezionarsi a qualcuno, perché questo qualcuno lavora solo per sé uusando le squadre come taxi e allo stesso modo dovremmo fare noi: usarli come taxi finché ci servono e poi salutarli.
Perché l’Inter resta, mentre loro, tutti loro, passano.
Come sempre i più scandalizzati sono quelli che nella loro vita non hanno mai fatto manco l’abbonamento all’autobus, altro che all’Inter, viste le 40.000 tessere messe in vendita quest’anno e bruciate in poche ore. E lo dico da cronista che nei decenni qualche soldino l’ha speso di tasca sua, oltre che da piccolo azionista in lista d’attesa della stessa Inter. Se qualcuno proprio non ce la fa, per un Cuadrado qualsiasi, ripeto, passi ad altre passioni. Evidentemente non ricorda un Capitano che lasciò la squadra per starsene 58 giorni sul lettino e un allenatore che disse “è vergognoso per la gente dell’Inter implorare il suo Capitano di giocare!” Per quelli che hanno la memoria corta: Icardi e Spalletti. L’Inter ne ha viste di tutti i colori e c’è gente che si fa il sangue amaro per Cuadrado che si tuffa, ecco vi ho fatto pure la battuta, nella sua nuova avventura interista. Per inciso della durata contrattuale di una sola stagione! Ma per piacere, mi è bastato vedere cosa è stato detto dai soliti tifoidi, tutto Social e mai Stadio, ad Acerbi, quando è arrivato e come poi Francesco ha chiuso la stagione mettendosi in tasca Haaland a Istanbul, sfanculando tutti i critici esattamente come Piero Ausilio ha sfanculato in meno di trenta secondi netti Lukaku e il suo avvocato equilibrista Sebastien Ledure.
A dirvela tutta, ma capisco che ora non siete lucidi, ci sarebbe anche un aspetto tecnico-tattico perché qualche sondaggio su Cuadrado era già stato fatto tempo fa, quando si cercava un’alternativa più esperta di Bellanova per Dumfries, ma due mesi fa il prode Juan sembrava stesse per rinnovare con la Juventus.
Poi il mondo si è rovesciato, la Juve ha fatto da sponda a Lukaku e l’Inter si è ricordata di Cuadrado. E per la prima volta juventini e interisti sono accomunati nell’incazzatura per l’uno e per l’altro, mentre io, più realista del Re e figlio, a malincuore, di questi tempi, guardo avanti: e per me avanti c’è solo l’Inter e i suoi colori, chi li indossa passa, perché so già che di quelli che sono qui oggi, nemmeno uno arriverà magari a scadenza, ma l’Inter viene prima di tutti e di tutto. Se non l’avete capito, lasciatela pure, non se ne accorgerà nessuno.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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