Quello che devono capire i giocatori interisti del derby di Champions
E’ indubbio che sia Inter che Milan arrivino al meglio della loro forma o quasi al derby di semifinale in Champions. L’Inter sicura e rinfrancata come non le accadeva da mesi, non ancora vicina alla letalità del gioco espresso a gennaio ma sulla buona strada. Il Milan probabilmente nel suo miglior momento dell’intera stagione: lo scivolone contro la Cremonese è stato un inciampo dovuto al goffo turnover, ha spazzato via la Lazio pur senza Leao, e questo in coda a prestazioni di personalità come quelle inanellate in Champions.
Ecco Leao. Ovvio, che ci sia o meno sposta gli equilibri. Voci interne in verità dicono sia tutta pretattica, poi il comunicato parla di piccola elongazione, quindi stiramento minimo, il che vorrebbe dire saltare la gara d’andata, un po’ come Osimhen in Milan-Napoli, e questo è ovvio che avrebbe un’influenza. Tattica soprattutto, perché il Milan è già pronto a impostare una partita di lotta e ripartenza come vista contro il Napoli, certo molto meno estremizzata nel catenaccio e contropiede, ma è chiaro che con o senza Leao avrebbe una differente efficacia.
Ma la presenza del portoghese diventa accessoria nel quadro generale.
Perché c’è una cosa, soprattutto, che i giocatori interisti devono capire entrando nel derby di semifinale di Champions.
Questa non è soltanto una partita che non è come le altre. E’ ovvio.
Questo non è soltanto un derby che non è come gli altri. E’ scontato.
Questa non è soltanto una semifinale di Champions - che pure è una semifinale di Champions - che non si ripeterà per decenni a venire. E’ certo.
Questo è un momento spartiacque nelle vite di chi lo vivrà. Come fu per la semifinale del 2003.
E’ talmente gigante che non conta chi vince. Conta non perdere.
La paura ti mangia i muscoli, e quella i giocatori interisti non devono averla.
Ma con o senza Leao, il Milan sarà un mucchio compatto determinato a non mollare alcun centimetro, ad andare oltre l’ostacolo e lottare per l’obiettivo.
L’Inter gioca molto meglio del Milan, ma questo non conta.
I giocatori dell’Inter devono capire che devono entrare in 180 minuti di sofferenza totale, di sacrificio per il compagno senza respiro, sapendo che il Milan sarà pronto a sfruttare ogni errore e che non ci saranno pause. Andare nel derby a testa bassa, con l’umiltà di aversi tutto da guadagnare e farlo da squadra per cui ogni sforzo è volto all’obiettivo finale. I recuperi, i movimenti senza palla, gli anticipi coperti, le ripartenze. I giocatori interisti devono possedere una feroce volontà di predominare, al di là di ogni difficoltà.
Solo chi saprà farlo, potrà riemergere indenne il 17 maggio.
Ci vediamo dall’altra parte.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati