Lukaku è come tutti gli altri. Purtroppo

Lukaku è come tutti gli altri. PurtroppoTUTTOmercatoWEB.com
sabato 14 agosto 2021, 00:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Le cose che ha scritto l’agente Federico Pastorello a proposito del “tanti saluti” di Lukaku all’Inter, sono tutte vere.

Andiamo ad analizzarle.

“Sono state settimane molto intense e impegnative. Avrei voluto intervenire prima, ma ho preferito aspettare che il trasferimento di Romelu al Chelsea FC fosse ufficializzato”.

Ci sta.

“…Ciò che non possiamo assolutamente tollerare sono le falsità, le insinuazioni, le offese e le minacce che abbiamo ricevuto (anche nei confronti della mia famiglia e delle mie figlie, per esempio) che hanno ampiamente superato il limite della civiltà, della decenza e della sopportazione”.

Ha stra-ragione. Purtroppo viviamo in un mondo di bestie e vigliacchi (in quanto anonimi, tra l’altro).

“…La narrativa - secondo la quale il trasferimento di Lukaku sarebbe stato “architettato” e “forzato” solo per assecondare interessi economici - sta portando tutti assolutamente fuori strada.
In uno scenario in cui Lukaku non ha mai manifestato pubblicamente alcun disagio o malcontento riguardo la sua esperienza all’Inter, la sua situazione contrattuale o le note vicende societarie, l’interesse del Chelsea ha davvero toccato l’animo di Romelu fin dal primo istante, perché quel club rappresenta per lui qualcosa di unico e speciale”.

Tutto verissimo, zero appunti anche qui.

“Che ci crediate o no, l’affetto di tutti i tifosi e il legame speciale con la città di Milano lo hanno fatto riflettere a lungo: ma poi, una volta presa la sua decisione, l’ha portata avanti con convinzione e fermezza”.

Ce ne siamo accorti.

“…È nostra responsabilità dare loro le migliori opportunità per scegliere come costruire il proprio futuro. L’aspetto economico è un dettaglio, ma non è il fattore principale che determina le nostre scelte e quelle dei nostri assistiti”.

Possiamo anche crederci: lui tifa Chelsea fin da bambino, ce lo ha detto, lì voleva tornare.

“…Per quanto riguarda l’Inter, posso garantire che l’A.D. Giuseppe Marotta, il D.S. Piero Ausilio - oltre che il tecnico Simone Inzaghi che si è adoperato in prima persona - hanno fatto tutto quanto fosse in loro potere per evitare questo trasferimento. Ma ci sono circostanze che vanno oltre la loro sfera decisionale e dipendono dalle indicazioni della proprietà”.

Ah, anche su questo siamo d’accordissimo: fosse dipeso da Marotta e Ausilio, Lukaku sarebbe ancora all’Inter. Del resto avevano un piano che, tra i big di primissima fascia, contemplava l’uscita del solo Hakimi.

“…Se vi avessero detto: “Romelu dopo aver segnato più di 60 goal in due stagioni, riportato l’Inter ai vertici assieme ai compagni, disputato una finale di Europa League e vinto un titolo di Campioni d’Italia che manca dal 2010, essere nominato MVP dell’Europa League e della Serie A, lascerà i nerazzurri portando nelle casse del club una cifra record per il mercato Italiano”, voi cos’avreste fatto? Non ci avreste messo subito la firma?”.

Forse, ma questo sta alla coscienza del singolo tifoso e i tifosi - è così - non sono affatto tutti uguali.

Ecco, rispetto alla missiva di Pastorello, non possiamo che sottoscrivere il 99% delle pennellate messe nero su bianco: Lukaku non ha saputo dire no al club del suo cuore, a quel punto il Chelsea ha fatto la sua offerta all’Inter, alla proprietà nerazzurra non è parso vero di poter incassare altri quattrini (tantissimi) e ha chiesto ai dirigenti di portare avanti la trattativa. Loro, i dirigenti, hanno eseguito di malavoglia ma in maniera seria e professionale. Tutto giusto.

Però c’è un “però”. Nell’ambito di un addio sanguinoso ma anche assai “ricco”, nulla ci meraviglia. Certi affari si fanno in tempi di vacche grasse, figuriamoci ora che le vacche sono stecchite. Il problema è la “dinamica”. Se davvero vuoi bene al club che ti ha amato e accolto, a lui e ai suoi milioni di tifosi, allora non lo abbandoni ad agosto inoltrato lasciandolo con un problema gigante da risolvere, te ne vai prima o, quantomeno, getti la maschera e dici “tenetevi pronti un piano B”.

Soprattutto, devi avere la maturità di pesare le tue parole. Se prometti amore incondizionato devi aspettarti che qualcuno creda fermamente a quello che dici; se assicuri “non vedo l’ora di cominciare” e “questa è la mia casa”, ma intanto stai ragionando sul tuo ritorno in Inghilterra, allora, banalmente, rovini tutto. Tutto. Perché chi ti ascolta si sente preso in giro e ha tutte le ragioni di pensarlo.

E allora grazie, Lukaku, hai portato 64 gol, uno scudetto e una bella plusvalenza. Grazie davvero. Ma è un “grazie” asettico, legato ai numeri e privo di lacrime, quelle che avremmo versato se fossi stato un filo più onesto. Peccato Romelu, bastava pochissimo.