La verità dietro alle 7 carte di Marotta
Siamo infine arrivati alla fase “Maghi di Segrate”, ci tocca leggere le carte. Il giochino lo hanno proposto loro, gli Autogol, a “quei due lì”, Marotta e Inzaghi: i tre re del web mostrano la foto di un calciatore, le due colonne nerazzurre commentano. In tutto questo noialtri “da casa” non vediamo una mazza e possiamo solo ascoltare. Il video, come spesso capita al trio di Pavia, è già cliccatissimo.
E voi direte “e quindi?”. E quindi, nell’era della micidiale comunicazione moderna, pure questa è informazione. E anche molto più “rivelatrice” di tante balle buttate là senza costrutto. Se poi a voialtri tocca la fortuna - si fa per dire - di dialogare col cartomante (ve le “scopro” tutte e sette), capite bene che ne escono succulente indiscrezioni.
Carta numero 1
Inzaghi dice: “Questo serve in ogni momento”.
Marotta dice: “Fantacalcio”.
Il giocatore è Messi.
(E vabbè…).
Carta numero 2
Inzaghi dice: “Interessante”
Marotta dice: “Magari l’abbiamo trattato nel passato”.
Il giocatore è Haaland.
(Effettivamente ci provò ai tempi della Juve).
Carta numero 3
Inzaghi dice: “Facciamo parlare il direttore”.
Marotta dice: “Vola, vola nell’aria…”
Il giocatore è Dybala.
(Il discorso è chiaro: l’allenatore è molto soddisfatto del suo attacco, ma la dirigenza tiene le antenne dritte. Se dopo l’uscita non facile di Sanchez e quella di Pinamonti dovesse per caso arrivare un’offerta gradita a Dzeko o Correa, allora Marotta affonderebbe il colpo, sempre che Dybala sia ancora a disposizione. Di base, però, nessuno indicherà la via d’uscita di Appiano agli stessi Dzeko e Correa che, appunto, piacciono sia al tecnico che alla società).
Carta numero 4
Inzaghi dice: “Ci manca qualcosina lì quindi penso che il direttore ci possa aiutare”.
Marotta dice: “Questo è forte”.
Il giocatore è Bremer.
(L’Inter attende di fare una cessione - Pinamonti, per dire - per affondare il colpo. Il patto tra giocatore e nerazzurri resiste solido. Se poi dovesse uscire - come probabile - uno tra Skriniar e DeVrij, allora ci si tufferebbe anche su Milenkovic).
Carta numero 5
Inzaghi dice: “Ha fatto tantissimo però in questo momento secondo me in quel reparto siamo a posto”.
Marotta dice: “Questo mettiamolo nell’archivio, l’archivio storico!”.
Il giocatore è Quagliarella.
(Mito dell’attacco. Stop).
Carta numero 6
Inzaghi dice: “Per questo ho un debole perché per me ha significato tanto”.
Marotta dice: “L’ho avuto anch’io”.
Il giocatore è Immobile.
(Facilissimo).
Carta numero 7
Inzaghi dice: “È un collega che stimo molto perché ha dato una grandissima importa al calcio”.
Marotta dice: “Tanti ricordi”.
L’allenatore è Conte.
(Prima o poi, Marotta, si toglierà qualche sassolino…).
E voi direte: “Chi ci assicura che tu ce la stia raccontando giusta? Magari non è così”.
Eh, lo so, dovete fidarvi. Che poi, voglio dire, anche sticazzi…
Ps. Mi scrive tal Stephanos su Twitter: “Ma dove cazzo siamo arrivati…”. E non ha davvero tutti i torti. Fine.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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