L’Inter chiamata a confermare di essere sé stessa

L’Inter chiamata a confermare di essere sé stessaTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 3 febbraio 2022, 21:11Editoriale
di Lapo De Carlo

Alla fine, come sempre, tutto si riduce ai risultati. L’Inter sta per passare sotto una grandinata di partite dall’esito tutt’altro che scontato, le quali indirizzeranno una stagione che sa ancora di promessa.
La vittoria della supercoppa ha inevitabilmente inorgoglito l’ambiente, corroborato la fiducia e trasferito all’esterno un senso di robustezza che ha indotto la stampa a mettere l’Inter sul podio, assegnandole il ruolo di favorita per il derby e lo scudetto.
Marotta sta pianificando la prossima stagione, lavorando su giovani italiani e ragionando sulle traiettorie che possono rinforzare la squadra senza spendere cifre iperboliche.
Dopo Onana, Gosens e Caicedo i nomi per giugno li conoscete: Scamacca, Frattesi e Bremer, con vista su una sorpresa che probabilmente non sarà Dybala.


Un Inter che ha e avrà ancora lo stesso presidente, ricordandoci quanto le illazioni di questi mesi fossero fondate su indicazioni liquide, prive di conferme reali e dando per scontata una conclusione inevitabile con l’addio di Suning e l’arrivo di qualche altro investitore.
Solo un anno fa c’erano titoli pesanti come “200 milioni per salvare l’Inter” che spaventavano i tifosi ed evocavano scenari che lasciavano presagire un imminente cambio della guardia e da quel momento in effetti sono accadute diverse cose, come la sciagurata nascita e relativo aborto della Superlega, lo scudetto, le cessioni clamorose, l’entrata in scena di Interspac, il prestito importante di Oaktree, il rifinanziamento del bond e una strategia tecnica di grande efficacia attraversata da una voce insistente su Pif e altri attori pronti a rilevare il club.
Zhang tuttavia è ancora il proprietario dell’Inter e ha smentito ogni voce legata a una cessione. Il nuovo stadio è finalmente decollato e a breve avremo notizie sul cronoprogramma dei lavori.


Il fatto che la presidenza cinese sia ancora saldamente alla guida non ha un’interpretazione positiva o negativa. E’ un dato di fatto che si connota con una gestione basata su soldi dati in prestito da Oaktree e su una più forte propensione all’attenzione al bilancio, con la volontà di gestire il debito grazie all’aumento dei ricavi, una maggiore permanenza in Champions, il miglioramento del ranking e l’aumento degli sponsor.
Marotta ci ha detto che questo non basta e che se il Governo non interviene la serie A rischia grosso.
Quale che sia il destino l’Inter ad oggi sta ballando comunque bene e mantiene la leadership, ma se le avversarie sono in difficoltà o fanno scelte conservative c’è una Juventus che anche grazie all’aiuto indiretto di Paratici, ha cambiato il layout della squadra già per l’immediato e investirà anche per il prossimo futuro: hanno ricapitalizzato, preso il miglior giovane attaccante in circolazione e un buon centrocampista come Zakaria, in attesa di andare decisamente su Kessie e Zaniolo a giugno.
L’Inter invece, ora che ha una struttura di squadra ben definita per i prossimi anni, con un allenatore giovane che ha già dimostrato di essere competitivo, fa un ragionamento basato su investimenti importanti come Gosens e una base di giovani, possibilmente italiani, sapendo che per diversi anni la strategia non potrà che essere quella.
Oggi l’Inter, rispetto ad un anno fa, ha una reputazione migliore e un credito superiore.
La resilienza di questa estate e i risultati della stagione in corso obbligano la stampa nazionale a credere nel progetto del club, sia sulla breve che nella media distanza.
Come dicevo a inizio articolo però, i risultati determinano l’orientamento con una disinvoltura straordinaria. Basterà una sconfitta, un pareggio o un’eliminazione, benchè giustificabile, per tirare fuori una lettura della situazione Inter ben diversa da quella più conciliante e favorevole di questi mesi.
Ecco perché il derby è già determinante.
La classifica soprattutto ma anche la possibilità di continuare a lavorare senza tempeste e nubi scure all’orizzonte, vere o false che siano. L’Inter in due settimane contro Milan, Roma, Napoli, Liverpool e Sassuolo si gioca anche questo.
Amala