Inzaghi nella "centrifuga" Inter. Quanto avevi ragione, Trap!

Inzaghi nella "centrifuga" Inter. Quanto avevi ragione, Trap!TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 16 marzo 2022, 07:03Editoriale
di Filippo Tramontana

Ho scritto qualche tempo fa dell’innato masochismo che colpisce l’Inter in momenti in cui tutto sembra filare liscio.

E’ davvero incredibile e inspiegabile. Conte pensava di poter togliere l’etichetta della “pazzia” da Appiano Gentile ma anche per lui il compito è stato difficile da realizzare.

Conte voleva rendere l’Inter “normale”, l’ha resa finalmente vincente ma non è riuscito nell’obiettivo di togliere quella dose di follia che alberga nel cuore e nell’anima della nostra squadra e del nostro ambiente. E’ così, è contemporaneamente il nostro bello e il nostro brutto.

Siamo un’anomalia del sistema, la pillola rossa di Neo nel mondo immaginario di Matrix.

Non c’è una soluzione, la nostra “pazzia” è speciale, è la forza della squadra e dell’ambiente che nei momenti bui però può diventare un’arma a doppio taglio.

Inzaghi sta sperimentando in prima persona la “centrifuga” Inter come la chiamava il grande Trap! La squadra che abbiamo avuto negli occhi fino a metà gennaio, quella che incantava e vinceva, si è trasformata in un anatroccolo in difficoltà ritrovandosi improvvisamente brutta allo specchio dove prima vedeva riflesso un cigno.

Diciamoci la verità senza troppe ipocrisie, dopo la vittoria all’ultimo respiro contro il Venezia noi interisti avevamo tutto l’entusiasmo per credere che la strada verso il ventesimo scudetto fosse spianata anche se , ovviamente, ancora molto lunga.

In pochi, se non forse i più pessimisti, potevano intravedere un momento di difficoltà così lungo da incrinare la fiducia di tutti nella strada verso la vittoria.

Invece siamo qui, soffriamo e lottiamo con quello che si ha tentando di restare a galla, di non perdere il treno nell’attesa che le sorti della squadra si risollevino e che Inzaghi e i suoi ritrovino quella fiducia e quella brillantezza che hanno in parte perso lungo il cammino.

La famosa “centrifuga” di cui parlava Trapattoni la stiamo vivendo anche oggi. Incredibile come un errore arbitrale a favore dell’Inter diventi il vessillo per chi l’Inter la vuole affossare sempre e comunque. Non metto in dubbio l’errore di Guida sul contatto da rigore tra Ranocchia e Belotti, sarei un pazzo e poco obiettivo, ma mi vergogno della narrazione che ne segue sugli organi d’informazione. Si grida allo scandalo, qualcuno senza paura di fare brutta figura parla di “errore mai visto prima” (probabilmente mi viene da pensare che non segua il campionato italiano da almeno 4-5 anni…) e via dicendo. Eppure solo nelle ultime due settimane abbiamo assistito al contatto da rigore di Tomori su Osimhen nello scontro scudetto tra Napoli e Milan, in Empoli – Juventus abbiamo visto l’intervento in area di rigore di De Ligt su La Mantia e quello di Rabiot su Zurkovski, nel derby la gomitata da rosso di Hernandez a Barella (oltre allo scontro Giroud-Sanchez cha ha portato al gol del pareggio rossonero), non ho letto da nessuna parte però lo sdegno e l’incredulità presenti sulla carta in questi giorni.

Quanto avevi ragione caro Trap!

Tornando al campo e uscendo dall’imbarazzo delle speciose polemiche, Inzaghi ha dimostrato di essere bravo. L’ex tecnico della Lazio ha creato ottime basi e presupposti ma forse qualche errore lo commette pure lui, non solo sui cambi.

Inzaghi però ha ragione su molte cose. Non si può buttare via sempre la prima mezz’ora di partita. Dal match contro il Sassuolo la squadra entra in campo confusa e quasi spaventata dalle possibili conseguenze di un errore, manca il coraggio nella giocata e la palla tra i piedi pesa più del dovuto.

Sassuolo, Genoa e Torino oltre al primo tempo con il Napoli sono state il ritratto dell’insicurezza che in questo momento ci sta rendendo la vita difficile.

Ma bisogna stare attenti a non esagerare, ci sta cercare di capire i problemi attuali ma senza sfociare in disfattismi esasperati e in una caccia forsennata al colpevole. Chi vuole la testa di Inzaghi esagera, ha lavorato bene e in una situazione che a inizio anno ci dava per falliti e fuori dalle prime 5 in campionato.

I bravi sono bravi ma bisogna dargli il materiale per emergere. Le lacune della rosa dell’Inter sono state mitigate e nascoste dai risultati e dalle prestazioni, ma se uno dei 3 titolari in mediana è stanco o indisponibile i dolori si avvertono da subito e non era difficile da intuire già a inizio stagione.

Siamo ancora lì, ci stiamo provando ma anche i giocatori devono rimboccarsi le maniche e sforzarsi di ritrovare quell’autostima e quella fiducia che ad oggi sembrano un pochino smarrite.