Inter: rinnovamento, non rivoluzione

Inter: rinnovamento, non rivoluzioneTUTTOmercatoWEB.com
domenica 20 novembre 2022, 17:18Editoriale
di Gabriele Borzillo

Visto che tanto al Mondiale non ci andiamo - chi ha partorito l’idea pessima di giocare una inutile amichevole con l’Austria stasera? Immaginazione da vendere… – di cosa parleremo per il prossimo mese e mezzo? Bravi, corretto! Del mercato. La compravendita di giocatori, la fiera delle contraddizioni, dei sogni volubili che finiscono dopo due partite – tu guarda che razza di pippone siamo andati a prendere, con quei soldi saremmo potuti arrivare a…e via una sfilza di nomi che tu dici vabbè, lo sanno loro quindi taccio – la sagra dell’immagina, puoi. Ecco, soprattutto dell’immagina, puoi. Perché si tratta di far immaginare i tifosi, renderli partecipi di un sogno, imbastire trattative al fine di rendere la squadra più forte, più completa, più performante. Parlando con quelli bravi, quelli che il mercato lo cavalcavano come i grandi surfisti con le onde del Pacifico, il ritornello però era sempre lo stesso: è mercato di riparazione, le rose si costruiscono in estate. A gennaio, al massimo, puntelli o trovi occasioni low cost di gente decisa a fuggire dalla situazione scomoda nella quale si trova. Vuoi per problemi di ambientamento vuoi, capita, per incongruenze con l’allenatore di turno. Oppure è il periodo migliore per cercare di recuperare quei pochi e maledetti euro da ragazzi che a giugno andranno in scadenza.

L’Inter, ad esempio, si trova nella condizione di poter vantare una lunga serie di atleti i quali, prima dell’estate, saluteranno definitivamente i colori del cielo e della notte. Nove liberi da ogni impegno, due con diritto di riscatto, uno con obbligo condizionato più Romelu. Tredici in tutto. Che, per i superstiziosi, parliamo di un numero legato non alla buona sorte, dipende poi dalle latitudini. Alcuni di questi lasceranno, la Società non pare intenzionata a rinnovare: altri decideranno il da farsi dopo aver chiacchierato con la Società: altri ancora saranno confermati o rispediti al mittente dalla Società. Marotta dixit, nemmeno troppo tra le righe: ci sarà un restyling in seno alla squadra. Ecco, esatto, un restyling, una sorta di rinnovamento, non una rivoluzione. Anche perché, da quando calcio è calcio, le rivoluzioni non hanno mai portato a nulla di speciale, a meno che i tifosi non si siedano pazienti sulle tribune in attesa che il nuovo gruppo prenda forma e sia pronto, tempo previsto un biennio pieno con occhio sul terzo anno. Qualcuno, dunque, saluterà: più d’uno, ed è persino inutile stare a fare elenchi, nomi e cognomi, non mi piace. Però sì, dai, qualcuno saluterà, con ogni probabilità anche qualche profilo “pesante”, gente che è qui da anni giusto per tradurre.

La scelta della Società, opinione mia, la trovo assolutamente condivisibile, soprattutto se si ricercherà nuova linfa attraverso la beata gioventù, miscelata con i grandi “vecchi” di casa ormai ad Appiano Gentile. Oh, intendiamoci, vecchi per appartenenza, non per età. Rinfreschiamo l’ambiente, suvvia. Con attenzione a doti tecniche e al portafoglio, senza spendere e spandere, prima di ritrovarci prigionieri di profili magari incedibili per costi eccessivi, è già capitato in un recente passato, vediamo di non ripetere la pessima esperienza. Rinfreschiamo l’ambiente, dicevamo: senza scordarci di chi saluterà e avrà fatto e dato molto alla causa nerazzurra. Sembra il momento adatto per nuovi innesti utili a formare e plasmare il futuro di questa Società negli anni a venire. Non accadrà tutto a gennaio, non sarà possibile: ma è l’unica strada percorribile, senza occasioni o saldi di calciatori ultratrentenni. L’Inter deve ripartire dalla beata gioventù, come già scritto. Senza se e senza ma.

Alla prossima.