Inter in ‘ripresina’ ma le altre volano
Che la doppia sfida di Champions con il ben più quotato Barcellona abbia davvero cambiato la stagione dell’Inter lo speriamo tutti, ma per come sta andando il campionato più che una ripresa quella dell’Inter è ancora una ‘ripresina’, come si direbbe in politica.
Le due vittorie consecutive con Sassuolo e Salernitana dopo le due sconfitte di fila con Udinese e Roma non hanno davvero cambiato la classifica dopo 10 giornate. Ad oggi l’Inter è 7a, piazzamento da Conference League, perché i principali competitors, Napoli e Milan, oltre all’Atalanta, non smettono di volare. Incredibilmente, l’Inter resta l’unica squadra di Serie A a non aver ancora pareggiato e le 4 sconfitte accusate restano una zavorra da cui solo alla lunga ci si potrà liberare e solamente se le rivali rallenteranno a loro volta. Di qui alla 15a giornata, l’ultima in programma il 13 novembre prima della lunga pausa Mondiale, il calendario sulla carta resta più favorevole a chi è davanti. Alcune giornate, curiosamente quelle pari, sembrano interlocutorie, nel senso che gli impegni, tra casa e trasferta, sembrano più o meno equilibrati, mentre in altre giornate l’Inter è attesa da impegni più seri. Già alla prossima, con Milan-Monza e Roma-Napoli, solo vincendo a Firenze l’Inter potrebbe sperare di rosicchiare qualcosa allo squadrone di Spalletti capoclasse.
Non sto a tediarvi con il programma giornata per giornata fino alla sosta Mondiale, ma a novembre l’Inter avrà una via l’altra le trasferte a Bergamo e a Torino con la Juve, mentre il Napoli, a parte la visita a sua volta a Bergamo, avrà Empoli e Udinese. Al Milan invece toccheranno Spezia e Fiorentina a San Siro con in mezzo l’agevole trasferta a Cremona. Al di là della carta, si spera che il campo dica cose ben diverse, soprattutto per le rivali, mentre l’Inter deve solo vincere, per scongiurare il rischio di arrivare alla sosta Mondiale perdendo ulteriore terreno dal Napoli ora a +8, dall’Atalanta a +6 e dal Milan a +5.
Questa resta comunque una settimana chiave, senza le Coppe Europee, per tenere le mani giunte sul recupero almeno di Lukaku, che per il suo stramaledetto flessore è fermo da quasi due mesi.
Come si temeva, per struttura fisica, le sue tempistiche si sono rivelate lunghe che per altri.
E per l’altra pesantissima assenza, quella di Brozovic, i tempi sono ancora tutti da stabilire: nella scorsa stagione, c’è chi è ancora convinto che lo Scudetto, anziché col Bologna, l’Inter l’abbia perso a causa del suo infortunio e per quelle due partite con Torino e Fiorentina che, senza di lui, non riuscì a vincere. All’epoca Simone Inzaghi non trovò alcuna soluzione tattica e i nerazzurri persero spinta e convinzione.
Quest’anno invece ci si è accorti che Çalhanoğlu alla Brozovic è perfetto, al punto che ora c’è pure chi si domanda se in quel ruolo sia meglio l’uno o l’altro. Risposta ovvia: di questi tempi, l’Inter deve poter contare su entrambi sempre titolari, mentre il sostituto naturale di Brozovic resta Kristian Asllani.
Insomma, guardando la classifica oggi era ovvio che 4 sconfitte in un mese non potessero essere recuperate a breve. Già aver reagito al terremoto che ne è seguito e aver risposto da gruppo finalmente coeso nel doppio match di Champions col Barcellona non è poco. Per raddrizzare davvero il campionato però bisognerà attendere la ripresa a gennaio, con incognite per tutti sperando in un altro film. Insomma, per il momento teniamoci la ‘ripresina’, ma guai a perdere altro terreno, perché se le altre continuano a volare più che provare a vincerle tutte l’Inter non può fare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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