Inter: e venne il giorno...

Inter: e venne il giorno...TUTTOmercatoWEB.com
martedì 30 novembre 2021, 14:18Editoriale
di Gian Luca Rossi

C’è un tempo per tutto.
E venne il giorno che l’Inter di Simone Inzaghi imparò a vincere le partite gestendole bene, col minimo vantaggio, fino in fondo, come a Venezia, visto che il rigore di Lautaro è arrivato solo al 96’.
E venne pure il giorno delle cose turche, ossia di Hakan Çalhanoğlu, che si è finalmente preso l’Inter: fin qui 4 assist e soprattutto 4 gol, praticamente quelli messi a segno l’anno scorso nel Milan, ma qui siamo a novembre e ad un terzo di partite giocate. Per lui è una grande rivincita, con tutto quello che gli è stato vomitato addosso dopo che ha saltato il Naviglio. Per chi vive il calcio anche come sfottò, il Çalhanoğlu di oggi è una vera manna dialettica. Al Milan, il cui vantaggio sull’Inter in 6 giorni si è assottigliato da 7 punti a 1, di questi tempi sembrano mancare proprio i gol dei centrocampisti e Çalhanoğlu ha preso a farne più del solito.
Tra l’altro, anche certe statistiche, tipo quella per cui nei gol da fuori area sarebbe secondo solo al 7 volte Pallone d’oro Lionel Messi (!), cosa che mi fa anche un po’ ridere, sono vere e proprie pugnalate per chi è affetto dalla sindrome del cornuto. Tale sindrome, l’ho già spiegata innumerevoli volte, affligge esponenti di ogni tifoseria e consiste nel relegare al ruolo di bidone assoluto qualunque tuo beniamino appena si trasferisce in un’altra squadra. Per alcuni milanisti traditi, il buon Çalhanoğlu, dopo aver indossato Milan la prestigiosa maglia numero 10 di Gianni Rivera per ben 135 partite, è diventato il peggior centrocampista nella storia rossonera solo per averli piantati in asso per fuggire col cugino interista. Ma il cugino interista, che ancora piange lacrime amare per aver perso l’amato Eriksen, il turco di oggi se lo tiene volentieri.

Dopo una settimana al bacio per i nerazzurri che hanno finalmente centrato la seconda fase di Champions League e si sono rimessi alle calcagna di Milan e Napoli, ora il rischio è di pensare ad una cavalcata sul modello Inter di Conte, mentre quest’anno la striscia minima delle tre vittorie consecutive in campionato non è ancora stata raggiunta: lo sarà solo se l’Inter batterà lo Spezia a San Siro, ma poi si farà visita alla Roma dell’ex Mourinho, dove sarà durissima, mentre il Milan ha due partite facilissime sulla carta, prima a Genova contro l’ex Shevchenko e poi in casa con la Salernitana. Un più impegnativo il calendario del Napoli che nelle prossime due giornate incrocerà proprio il Sassuolo che ha appena battuto il Milan e poi ospiterà l’Atalanta, tornata stabilmente tra le prime quattro.

Insomma a casa nostra meglio non fare programmi a lunga scadenza: per ora mi accontento di restare in scia, anche per essere sempre motivati a non perdere il contatto col vertice. Dopo l’anno scorso non mi preoccupo più del platonico titolo di Campione d’inverno, che lascio volentieri ad altri. Ora l’Inter deve lavorare per acquisire sicurezza e autostima, ruotando al meglio i giocatori disponibili. Delle due rivali, senza escludere l’Atalanta che insegue, da quando le ho affrontate, ho la mia idea. L’Inter non ha vinto il derby col Milan, ma ha battuto il Napoli. Eppure proprio da queste due partite ho ricavato la netta impressione che il Napoli, al netto degli infortuni di Oshimen e Anguissa, sia più pronto del Milan per durare fino in fondo.
Ho notato che i bookmakers dopo la 14ª giornata hanno ovviamente riaggiornato le quote: Inter e Napoli sono entrambe intorno a 2.75 per lo Scudetto, mentre il Milan al momento è scivolato a 4.
Inutile spingersi troppo in là. Come ho scritto in apertura, c’è un tempo per tutto e, dopo aver finalmente raggiunto il G16 di Champions, l’Inter adesso ha quasi tre mesi per dedicarsi solo al campionato. Li usi al meglio!