Ecco perché questo 19° Scudetto l’ho ‘sentito’ a novembre 2020!

Ecco perché questo 19° Scudetto l’ho ‘sentito’ a novembre 2020!TUTTOmercatoWEB.com
martedì 4 maggio 2021, 14:22Editoriale
di Gian Luca Rossi

Antonio Conte ha definito questo 19° Scudetto un’opera d’arte. E’ senz’altro così, ma per me ogni Scudetto dei sette che ho raccontato da cronista televisivo resta indimenticabile. Anche quello a tavolino, per i soprusi vissuti in quegli anni, ma non voglio far polemiche. Dirò solo che in Albo d’Oro, ossia la Bibbia del Calcio, il primo scudetto a tavolino della storia risale al 1906, esattamente un secolo prima di quello dell’Inter e fu appannaggio del Milan. 
Tornando ai giorni nostri, questo 19° Scudetto è stato meraviglioso perché io me lo sono sentito in un momento in cui molti di quelli che conosco mi ridevano in faccia ma ho la prova-Tv, ossia un brano di trasmissione risalente al 2 novembre 2020, ricevuto in questi giorni da diversi telespettatori che l’avevano registrato, magari qualcuno di loro anche solo per l’irresistibile tentazione di prendermi per il culo se lo Scudetto l’avesse vinto qualcun altro. Chi ha voglia di rivedere la ‘mia’ prova-Tv può farlo sul mio canale YouTube gianlucarossitv, all’interno dell’ultimo video-editoriale. Badate bene, non sono Nostradamus e se non sbagliassi decine di pronostici a settimana vivrei di rendita da molto tempo alle US Virgin Islands, posto che mi porto sempre nel cuore. 
Avevo solo intuito la grande professionalità di questo gruppo nerazzurro e credevo fermamente che alla fine avrebbe vinto contro tutto e contro tutti. Quando lo dissi, il giorno dei morti del 2020 - allegria - l’Inter stava con Roma e Verona tra il sesto e l’ottavo posto in classifica, dietro a Milan, Sassuolo, Napoli, Juventus e Atalanta. Aveva già ciccato con due pareggi le prime due gare di Champions League con Borussia Moenchengladbach e Shakhtar e di lì ha poco avrebbe pure perso le due con il Real Madrid. Era il momento d’oro dei #ConteOut e della proprietà avviata ad essere per sette lunghi mesi un’ombra cinese. 
Eppure intravedevo in Marotta, Conte e in tutto il gruppo interista una professionalità che da queste parti avevo quasi dimenticato e per questo mi sbilanciai, rischiando molto.
In realtà il sorpasso sul Milan, chiesto ironicamente dai cugini rossoneri ogni settimana, me lo aspettavo tra marzo e aprile, non a metà febbraio, quando poi si è verificato tra Spezia-Milan 2-0 e Inter-Lazio 3-1, la sera in cui San Valentino in persona consacrò la nascita dell’amore tra Antonio Conte e Christian Eriksen, come dico sempre celiando un po’.

Da lì per l’Inter la marcia è stata trionfale, arricchita da numeri stratosferici, come le 11 vittorie consecutive dall’avvio del girone di ritorno, le 13 vittorie casalinghe ad eguagliare quelle del duo Benitez-Leonardo nel 2010-11 e i 14 clean-sheet, ossia le partite giocate senza subire gol, in 34 gare giocate fin qui, primati peraltro ancora migliorabili questi ultimi due. 
E sarebbe bello realizzare anche il record di battere, almeno una volta, tutte e 19 le avversarie di questo campionato. Conte ci riuscì già con la sua prima Juve, quella che tolse lo Scudetto al Milan di Allegri e Ibrahimovic, dove chiuse addirittura imbattuto. Per battere almeno una volta tutti gli avversari bisogna vincere a San Siro con Sampdoria, Roma e Udinese, che all’andata hanno tolto punti all’Inter. 
Una soddisfazione non riuscita a nessun allenatore dei cinque precedenti scudetti nerazzurri. Nel 1988-89, l’Inter di Trapattoni, quella del record dei 58 punti, quando se ne assegnavano due a vittoria, pareggiò 1-1 entrambe le gare con la Juventus, mentre nel 2006-07, l’anno del record dei 97 punti di Roberto Mancini, l’Udinese strappò uno 0-0 al Friuli e un 1-1 a San Siro. 
Nel 2007-08, sempre col Mancio allenatore, l’Inter perse a San Siro con la Juve 1-2 e pareggiò 1-1 a Torino e fu fermata in entrambe le partite ancora dall’Udinese, 1-1 a San Siro e 0-0 a Udine. Nel 2008-09, il primo anno di Mourinho, la bestia nera fu il Cagliari, 1-1 a San Siro e 1-2 in Sardegna, mentre nella stagione del Triplete furono addirittura tre le squadre che non persero neppure una volta con l’Inter: il Bari, 1-1 a San Siro e 2-2 al San Nicola, la Roma, 1-1 a San Siro e 1-2 all’Olimpico e la Sampdoria, 0-1 a Marassi e 0-0 a San Siro, la famosa partita delle manette mostrate da Mourinho a Tagliavento. 
L’Inter di Antonio Conte ha tagliato il traguardo - con 82 punti e quattro gare d’anticipo. Dovesse vincere anche le ultime quattro, arriverebbe a 94 punti, ma magari ne farà qualcuno in meno. Quest’ultimo pronostico però mi importa poco. Dovessi sbagliarlo, me ne farò una ragione. 
Una ragione tricolore!