Dopo il trionfo è ancora Pazza Inter. Che non riesce ad essere affidabile per due settimane di fila

Dopo il trionfo è ancora Pazza Inter. Che non riesce ad essere affidabile per due settimane di filaTUTTOmercatoWEB.com
martedì 24 gennaio 2023, 20:13Editoriale
di Gian Luca Rossi

Prima di occuparci di questa settimana, cominciata male con la sconfitta casalinga con l’Empoli (!), bisogna tornare sulla scorsa, una delle più belle vissute dagli interisti di ogni angolo del globo terracqueo! E, conoscendo i miei polli, dentro di me già sapevo che dopo cotanto successo l’Inter sarebbe tornata la solita pazza, anche se onestamente credevo al massimo in uno striminzito pareggio contro il piccolo Empoli, ma non certo alla sesta sconfitta in Campionato. Ma l’Inter è così e sono stanco di psicanalizzarla a ogni partita: preferisco parlare dello spettacolo che ho visto solo cinque giorni fa.

Io ero a Riad, in Arabia Saudita, ad ammirare la più bella Inter della stagione, più bella di quella vista quest’anno col Barcellona e con il Napoli perché, al di là dell’avversario, al King Fahd International Stadium, i nerazzurri hanno giocato e stravinto la partita perfetta, scatenando sui rossoneri la tempesta perfetta.
Un 3-0, il terzo nel giro di un anno e mezzo, dopo quelli di Conte in Campionato e dello stesso Inzaghi in Coppa Italia, che ha mandato in visibilio le centinaia di tifosi interisti che come me l’hanno vista dal vivo a Riad e i milioni che in tutto il mondo l’hanno guardata in Tv, visto che erano 165 i Paesi collegati.
Dimarco, Dzeko e Lautaro, con tre gol uno più bello dell’altro, resteranno per sempre nella Storia di questa partita, ma onore a tutti, anche ai subentrati per il grandissimo lavoro fatto in campo.
Con gli occhi pieni di emozione e con il cuore gonfio di felicità non ho quindi resistito dal chiedere a Simone Inzaghi subito dopo la partita perché l’Inter non riesca ad essere sempre, o perlomeno quasi sempre, così.
Lui, un po’ accigliato perché le tante critiche non può certo dimenticarle in una serata, mi ha risposto che si sta lavorando proprio per questo, anche se magari per il Campionato è tardi, visto come corre il Napoli, Campione d’inverno con la quota record di 50 punti, ma ci sono ancora i palcoscenici di Coppa Italia e Champions League per regalare gioie come quella di Riad.

Simone Inzaghi, che ha alzato la sua 4ª Supercoppa Italiana raggiungendo Lippi e Capello tra gli allenatori più vincenti in questa manifestazione, si è confermato bravissimo nel preparare le partite secche, comprese le finali. Deve però certamente migliorare nella gestione della squadra nel medio e lungo periodo, ma perché non credere che possa farlo? In fondo io non credevo che la superiorità nerazzurra a Riad sui cugini Campioni di Italia uscenti sarebbe stata così netta. Vincendo la 35ª edizione della Supercoppa Italiana, l’Inter ha conquistato la sua 7ª Supercoppa Italiana, agganciando proprio il Milan nell’Albo d’Oro della manifestazione.
E questo è anche il 43° Trofeo nella Storia dell’Inter, il 4° del Presidente Steven Zhang che, a questo punto, appare sempre più determinato a trovare fondi, chissà dove, per non cedere il Club e ad andare avanti nella sua gestione oltre il 2024, quando arriverà la dead-line del prestito del fondo americano Oaktree Capital.
E già che ero a Riad, dove ha sede il fondo PIF, ne ho approfittato per una mia personale inchiesta sulle reali possibilità che in futuro da queste parti possano davvero comprare l’Inter. Ebbene, non ho ottenuto poi molte informazioni pratiche dai notabili del luogo, se non un generico impegno a rivoltare il Paese come un guanto di qui al 2030 con l’obbiettivo di investire una pioggia di miliardi ovunque per aprire il Paese al turismo e togliere agli Emirati Arabi, Dubai e Abu Dhabi, la palma di metà più gettonata dal turismo occidentale. Il programma è ambizioso e parte ovviamente da Riad, la Capitale che conta quasi 8 milioni di abitanti, per spingersi fino a Jedda, Jizan e alle altre località turistiche sul Mar Rosso, che a tutt’oggi hanno enormi potenzialità inespresse. Ma se posso dirvi, la percezione è che il calcio italiano e quindi l’Inter non siano in cima alle idee di investimento del giovane principe Moḥammad bin Salmān, di mentalità assai più aperta del Padre Re Salman. Il principe ereditario solo da un paio di anni ha concesso alle donne di poter girare anche a viso scoperto e di poter guidare l’auto, ma al King Fahd International Stadium a vedere il Derby Milan-Inter di fanciulle locali ce ne erano pochissime e la mentalità resta rigidissima. Se poi volessimo parlare di rispetto dei Diritti Umani meglio sorvolare. Non è certo il progetto di metropolitane con 85 fermate nella Capitale a modernizzare un popolo che qui ritiene quasi umiliante spostarsi con i mezzi pubblici: qui ognuno gira con la sua auto creando un traffico infernale, tanto per dire una.
Ma non voglio spingermi su discorsi geopolitici, al momento assai futuribili, anche perché non è questa la sede. Preferisco soffermarmi sul Derby trionfale di Riad e sul primo Trofeo vinto in questa stagione, anche se come vi ho detto all’inizio l’Inter non ha ricevuto alcuna spinta positiva in campionato. Anzi è caduta, brutta e nervosa, già contro l’Empoli. E quindi è ancora Pazza Inter, come nella canzonetta che non piace solo a chi come me l’Inter la vorrebbe affidabile almeno per due settimane di fila.