Cosa non va nell’Inter: di nuovo Inzaghi è mancato in...

Cosa non va nell’Inter: di nuovo Inzaghi è mancato in...TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 13 settembre 2021, 20:12Editoriale
di Tancredi Palmeri

Ok le assenze dei sudamericani, o meglio il loro rientro affrettato: ma l’Inter era fondamentalmente quella di Genova come uomini a disposizione, anche se in condizione ridotta. Ma la Sampdoria è a un ben diverso livello tecnico. E allora perché l’Inter si è fatta rimontare due volte, o comunque a prescindere dalla dinamica della partita non è riuscita a vincere?

In verità si è visto di nuovo cosa era mancato contro il Verona, e che sembra sarà il grande vuoto da riempire della stagione, e insomma l’aspetto su cui si vedrà se Simone Inzaghi ha fatto quel passo da buon allenatore a qualcosa di più.

Parliamo della costruzione offensiva: l’Inter dalla cintola in su non esiste più per come la si conosceva fino all’anno scorso. Totalmente in divenire, totalmente da costruire, soprattutto nella visione generale di quello che vuole essere.

L’equazione non è certo composta e di difficile lettura: l’Inter ha perso i punti di riferimento della costruzione offensiva. In ordine: Lukaku era il totem che riceveva, accorciava, spostava di peso a lato la difesa; Hakimi era l’uomo che dava la profondità, l’accelerata improvvisa, la superiorità numerica, ma anche la sponda sempre pronta a far saltare un tempo di gioco; e se vogliamo, pur se non fondamentale, ma nell’ultima parte di stagione anche Eriksen, con un capacità senza pari di tenere sempre il pallone senza sprecarlo mai, insomma un luogo sicuro in cui rifugiarsi per ricominciare ad attaccare.

A Marassi come al Bentegodi invece si è visto che quando la manovra passa la linea di centrocampo, ancora non c’è una idea chiara di come superare gli ultimi trenta metri e andare alla conclusione. Finora solo iniziative personali, come erano state quelle di Correa a Verona, o come Perisic e Calhanoglu a Genova prima di sprecare di pochissimo.

La mano di Simone Inzaghi si vedrà quando l’onnipresenza di Barella sarà organica nella manovra, quando Calhanoglu triangolerà, quando Dumfries andrà a cercare gli spazi, quando Dzeko e Lautaro si incroceranno e alterneranno tra l’andare e venire. Contro la Sampdoria c’è stato pochissimo movimento senza palla, e ormai lo stellone dei nuovi acquisti si è esaurito. Simoncino ha tentato nell’ultima mezz’ora di rimescolare tutto: ma più che un colpo di genio, è sembrata la mossa della confusione, ed effettivamente ha svuotato la rimonta dell’Inter finendo per tenere perfino Barella lontano dall’area.

Tempo ovviamente ce n’è poco: contro il Real Madrid servirà dunque soprattutto personalità…