Che belle parole: "Ottavi di finale"
Il passaggio agli ottavi dell’Inter, con un turno di anticipo, in un girone che comprendeva Bayern e Barcellona, in mezzo a tutti i problemi societari, la ricerca di un socio o un nuovo proprietario e con alcuni rinnovi contrattuali spinosi, è qualcosa che appartiene alla straordinarietà delle cose.
Era davvero impensabile che una squadra che aveva iniziato in modo tanto disastroso la stagione, perdendo quattro partite in Campionato e la prima in casa col Bayern in Champions League, con un allenatore già “esonerato” dalla piazza, potesse riaversi in modo tanto fulmineo, a partire dalla gara interna col Barcellona.
Dire “pazza Inter” non spiega tutto e sarebbe comunque riduttivo.
Il fatto davvero importante è che, con tutti i problemi che si trascina da due stagioni, l’Inter ha compiuto un’impresa che passerà alla storia.
A maggior ragione per aver eliminato una squadra come il Barcellona che ha speso uno sproposito nel mercato , è stata incredibilmente antisportiva, ha vietato di indossare magliette nerazzurre al Nou Camp, dato vita a polemiche stucchevoli e non ha accettato o riconosciuto il valore dell'Inter, venendo giustamente punita nella sua superbia,
L’orgoglio si coniuga con tutti i benefit che garantisce il passaggio agli ottavi di finale (sorteggio il 7 novembre a mezzogiorno che linterista.it seguirà naturalmente con voi ).
Le notizie bellissime di ieri vengono da tre elementi:
- il successo netto sul Viktoria e il relativo passaggio del turno
- Il rientro in campo di Lukaku e persino il gol su imbeccata di Correa
- le parole di Marotta riguardo le prospettive ottimistiche sul rinnovo di Skriniar
Per il resto la meraviglia di un pubblico che ha, come sempre, riempito San Siro e non è uscita delusa.
Il tormento è durato 35 minuti. La squadra è entrata in campo con troppe preoccupazioni e la responsabilità di dover vincere a tutti i costi. Appoggi sbagliati, errori elementari e pericolosi, sofferenza nella gestione del pallone e, nonostante questo, almeno cinque occasioni da gol mancate clamorosamente.
Dumfries, tra tutti, era il più propositivo, anche se la sua generosità non trovava riscontro in una giocata davvero efficace, troppo isolato nelle iniziative o le imbeccate.
Dopo la prima mezzora c’era il rischio che i cechi potessero imbrigliare la manovra dell’Inter restando nella propria area e sfruttando l’ansia. Nella testa di molti tifosi cominciavano a proporsi le immagini delle partite incredibilmente sciupate col PSV, lo Shakhtar e il Barcellona delle riserve.
Questa volta però il divario era ancora maggiore e il colpo di testa appoggiato di Mkhitaryan ha tolto il peso più grande.
Serviva però il gol che mettesse l’Inter al riparo da ogni spettro e così Dzeko ha trovato il raddoppio, portando la squadra di Inzaghi su un altro piano di partita, una dimensione più rilassata.
Tornati in campo dopo il riposo quel 2-0 poteva lasciar spazio ad un gol del Viktoria che poteva riaprire pericolosamente la partita e rimetterla in uno stato di tensione, Il 3-0 è ha chiuso la botola della preoccupazione, se mai ce ne fosse stata ancora una e chiuso definitivamente il match.
L’ingresso di Lukaku e il relativo gol vanno sfruttati nel modo migliore. Avere Lukaku in panchina per il resto delle partite da qui al 13 novembre, senza contare il rientro imminente di Brozovic, è un vantaggio da sfruttare in modo dirompente anche in Campionato, cercando di vincere almeno in una delle due trasferte a Bergamo o Torino, per avere ancora qualche chance di vincere lo scudetto. Per il momento godiamoci un vero e proprio trionfo sportivo e attendiamo il giorno dei sorteggi, con la speranza che questa volta non cambino avversario per motivi tecnici.
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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