Brozovic e quel no al Siviglia grazie a... Spalletti. Che domenica sarà avversario

Brozovic e quel no al Siviglia grazie a... Spalletti. Che domenica sarà avversarioTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 19 novembre 2021, 21:32Editoriale
di Gianluigi Longari

C’era un tempo in cui dei rinnovi di contratto di Marcelo Brozovic interessava relativamente poco a tutti. Erano i mesi finali del 2018 e si predisponeva una sessione invernale nella quale il croato avrebbe rappresentato un peso del quale disfarsi più che una risorsa sulla quale contare. All’epoca il centrocampista era considerato né più né meno che un oggetto misterioso per la squadra allenata da Luciano Spalletti: un ibrido tra un trequartista di quantità ed un mediano dinamico ma troppo poco concreto quando andava a cercare la giocate che le qualità che si intravedevano sembravano poter promettere. In quei tempi era molto ben avviata una trattativa con il Siviglia, che pareva poter essere peraltro ad un passo dalla positiva conclusione, al punto che il capitano di quell’Inter Mauro Icardi, che non aveva mai nascosto la sua antipatia nei confronti di quella parte di spogliatoio di cui Brozovic era rappresentante, non aveva lesinato un livoroso “Chau” sui social network con tanto di emoticon che salutavano con sollievo la possibile partenza del croato.

Sarebbe andata effettivamente così, se non ci si fosse messa di mezzo la visione illuminata dello stesso Spalletti, che intuendo le potenzialità inespresse del suo giocatore si inventò per lui la posizione di maggiore responsabilità prevista da quell’impostazione tattica: il regista. 
Un ruolo interpretato in maniera atipica ma maledettamente funzionale, un’assunzione di responsabilità che ha incrementato il livello di rendimento di Brozovic al punto tale da renderlo assolutamente indispensabile. Per Spalletti, ovviamente, e per chiunque sarebbe subentrato dopo di lui compreso l’anno di Conte culminato con il tricolore.
Questo weekend il tecnico di Certaldo tornerà a Milano alla guida del Napoli capoclassifica, con un bagaglio pieno di motivazioni dettate dalla voglia di rivalsa nei confronti di chi non ha creduto in lui sino in fondo, ma anche con la consapevolezza di avere svolto un lavoro complicato nella miglior maniera possibile e centrando gli obiettivi prefissati.
E chissà che guardando il rendimento di Brozovic, e leggendo gli incessanti aggiornamenti rispetto alla sua situazione contrattuale, non faccia capolino un ghigno consapevole di quello che sarebbe potuto accadere valorizzando un potenziale di quella portata. Tra i pochi che l’hanno sempre saputo, c’è sicuramente Luciano Spalletti.