All'Inter non basta essere grande

All'Inter non basta essere grandeTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 17 febbraio 2022, 12:24Editoriale
di Lapo De Carlo

Panchina del Liverpool 2, panchina dell’Inter 0. La differenza è stata soprattutto nella rosa delle due squadre.
Non è bastata la generosità, l'intelligenza e la qualità messa in campo dell'Inter, che avrebbe meritato di vincere per mole di gioco azioni costruite, coraggio e tattica più convincente e si ritrova con una sconfitta che sa di eliminazione già dalla gara di andata.

Klopp dalla panchina poteva mettere il campo chi voleva, l'Inter no.
È bastata una disattenzione e Il castello è crollato.
E’ una lettura tanto elementare da rendere la disamina persino superflua.

È stata una delle più belle Inter della stagione, a dimostrazione del fatto che c'è un problema nell'incapacità di chiudere i match o di essere cinici sotto porta.
L'Inter è stata sfortunata ancorché imprecisa, eppure ha dimostrato che uno sforzo societario le potrebbe permettere di poter competere a livelli più alti in Europa.

La partita:
Nei primi venti minuti l'Inter patisce il "gegen pressing" del Liverpool con raddoppi di marcature sui portatori di palla e pochissimi spazi. Tanto più che De Vrij al minuto 10 imposta l'azione dal basso sbagliando l'appoggio e permettendo ai Reds di rendersi pericolosi.

l'Inter però tiene botta e si fa viva nell'area del Liverpool, fino ad arrivare all'azione più clamorosa, una traversa colpita in pieno da Calhanoglu, pescato solo in area, che rimbalza all'interno dell'area piccola salvando la squadra di Klopp. 

È un evento che non intimidisce il Liverpool ma permette all'Inter di crescere in autostima all'interno della partita. I ritmi sono volontariamente bassi proprio per non permettere agli inglesi di sfruttare le qualità in velocità di Salah e Mane'.

L'Inter gioca una partita intelligente tenendo un ritmo che possa permettere di amministrare ma il giro palla davanti alla difesa e da brividi, troppo lento e impacciato rispetto al pressing avversario.
Dumfries garantisce profondità grazie alla sua velocità ma Lautaro prima del 40° per un accesso di egoismo si divora un'azione propizia.

L'azione successival’ argentino ottiene un calcio d'angolo sul quale Skriniar, tra i migliori in campo, si avventa di testa non andando troppo lontano dal palo esterno.

Nella ripresa l'Inter entra andando a tavoletta costruendo almeno tre nitide occasioni da gol fallite tutte come da tradizione. La mancanza di cinismo è purtroppo una peculiarità di questa stagione in gare come queste ma la reputazione del gioco nerazzurro è tale da convincere i giocatori di essere all'altezza dei rivali e in grado di far male.

Klopp dopo un'ora di gioco cambia l'impaginazione della squadra e dalla panchina può pescare tutto quello che gli serve per cambiare l'orientamento della gara.

Il registro non cambia perché l'Inter continua a costruire occasioni. Lautaro però non segna più e Dzeko gioca troppo spesso per la sua età e il dispendio di energie che gli impedisce di essere decisivo in gare come queste. 
Eppure il  vantaggio sembra nell'aria e invece arriva un calcio d'angolo che gela San Siro.

Firmino anticipa Bastoni e beffa Handanovic. L'Inter è inizialmente tramortita ma sfiora il pareggio. L'incongruenza del risultato si amplifica ulteriormente quando arriva persino al raddoppio del Liverpool.

La morale è che certe partite si vincono con una rosa non solo con una squadra è il Liverpool ha in panchina giocatori che potrebbero lottare per vincere tanto quanto i titolari. Non si è vista grande differenza in campo, al contrario l'Inter è sembrata persino superiore in diversi frangenti ma a questi livelli l'esperienza e la rosa fanno la differenza e l'Inter non giocava un ottavo di Champions da troppi anni.

Se Zhang la prossima stagione regalerà all'Inter un attaccante di alto livello e una panchina più ricca, Inzaghi e i tifosi potranno togliersi delle grandi soddisfazioni, diversamente  ci si dovrà accontentare di lottare per vincere il campionato. Resta il fatto che da troppi anni la Champions League, per colpa della Uefa, è una competizione priva di senso, con le inglesi il Bayern, il Paris Saint-Germain e Real Madrid che fanno una superlega mascherata nella quale è praticamente impossibile infilarsi e nella quale l'Italia, qui invece per colpa dell'inconsistenza della Lega Calcio è periferia dell'impero e sta andando sempre più giù.