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La cessione di Pavard è una sconfitta: l'Inter dimostra di non saper pianificare

La cessione di Pavard è una sconfitta: l'Inter dimostra di non saper pianificareTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 17:50Calciomercato
di Marco Corradi

Arriva nell'ultimo giorno di mercato un autentico terremoto per la difesa dell'Inter: Benjamin Pavard va all'Olympique Marsiglia in prestito con diritto di riscatto a 15mln, Manuel Akanji arriva all'Inter in prestito oneroso (2mln) con diritto di riscatto alla medesima cifra del francese (15mln), che diventerebbe obbligo col 50% delle presenze e lo scudetto. Una doppia mossa che non convince, perché gli "here we go" sono arrivati a tre ore dalla fine del calciomercato e dunque l'affare si completerà solo sul gong del calciomercato.

Chi invocava una mossa last-minute dell'Inter è stato accontentato, ma questo "swap" tra difensori non migliora la rosa nerazzurra: esce un braccetto difensivo che è stato decisivo per la seconda stella ed è solo leggermente calato nella scorsa stagione, arriva un braccetto difensivo molto veloce, ma con problemi di concentrazione "alla Bisseck" che si mischiano a un'innegablile esperienza internazionale. Akanji potrà giocare anche da centrale nello scacchiere dell'Inter? Probabile, ma senza dubbio l'addio di Pavard è una sconfitta.

Ha sorpreso l'epilogo del francese, passato da Benji L'Interista e idolo dei tifosi a esubero da mettere alla porta nell'ultimo giorno di mercato, a condizioni tutt'altro che vantaggiose: l'Inter non è riuscita a garantirsi un obbligo o un introito garantito, ma ha solo risparmiato l'ingaggio per un anno e dovrà sperare nell'acquisto da parte dell'OM. Peraltro, non convincono affatto le tempistiche di questo trasferimento. Se si voleva effettuare una mini-rivoluzione sul centrodestra e acquistare il tanto atteso difensore, perché farlo a tre ore dalla fine del mercato?

Non c'erano stati segnali precedenti su Akanji, tant'è che il giocatore era stato vicino prima al Galatasaray e poi al Milan: due piste respinte per lo scarso blasone della Super Lig e per l'assenza delle coppe europee, che hanno spalancato le porte al tentativo dell'Inter. Resta però un enorme non detto: se Pavard voleva lasciare l'Inter e/o l'Inter voleva liberarsi di Pavard, perché non farlo a luglio, consentendo così a Chivu di pianificare la nuova difesa? Ora il tecnico si trova a inseguire, per colpa di una società che non ha saputo programmare e ha peccato di superbia. Contro la Juve, il volto difensivo dell'Inter cambierà. Una nuova difficoltà che si aggiunge a un'annata non semplice, per un tecnico da 15 panchine in Serie A.