BAR ZILLO - Sono amichevoli, non finali di Champions
Un dilanio che non sto nemmeno qui a raccontare. Per aver pareggiato, a quindici giorni dall'inizio del campionato vero, quello dove pesano i tre punti, contro il Lione. Che non oso manco immaginare cosa sarebbe accaduto se, per caso, fossimo stati sconfitti. E per fortuna che i ragazzi si sono messi a giocare al calcio, rimontando in un quarto d'ora il doppio svantaggio, altrimenti apriti cielo. Appartengo, fieramente, alla vecchia generazione, a quella che andavi in montagna per ossigenarti in ritiro. Che la dieta era riso in bianco, bistecca ai ferri e una fetta di crostata perché gli zuccheri sono importanti. Ora, senza stare a farla così facile - sembra davvero il dopolavoro ma, un tempo, si faceva in questo modo - accade che tu giochi partite di preparazione per la stagione che verrà.
Queste sono sfide allenanti, non stiamo scendendo in campo per passare il girone di Champions, per scavalcare che ti sta eventualmente davanti o, se davanti sei tu, evitare di farti scavalcare. Sono partite dove viene testato il grado di forma del gruppo, come stanno i calciatori: perché, anche se può sembrare un ragionamento retrò, ciascuno ha il proprio fisico, ciascuno ha i propri tempi, ciascuno ha le proprie esigenze. Chi passa il metro e novanta e supera i novanta chilogrammi risentirà della preparazione più di uno alto dieci centimetri meno e con venti chili di differenza, sempre a scendere ovviamente.
Tutto 'sto pippone per cosa? Per difendere, tra virgolette proprio perché non ha bisogno di alcun avvocato difensore, uno come de Vrij o, già che ci siamo, come Bastoni: gente grande e grossa, muscolature importanti da scaldare e perfezionare. Quindi ci sta benissimo che, due settimane prima di Via del Mare, ci sia gente in ritardo di condizione. Intentare processi farlocchi ha senso zero. Nessuno di noi, mi sembra, lavora con atleti professionisti di quel genere: perciò d'accordo, ci sta la critica benevola per uno strafalcione difensivo in amichevole, ci vuole leggerezza in questo periodo dell'anno altrimenti non passate indenni il campionato, non ci sta neanche un filo l'attacco frontale, il sentenziare alla luna il 30 luglio. Tredici agosto, quella è la data. E anche lì, ne sono certo, ci sarà chi sta meglio e chi sta peggio, chi è già rodato e chi deve ancora fare il tagliando. Invece di criticare, proviamo a trovare i lati positivi dell'Inter di luglio: che non sono pochi.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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