BAR ZILLO - Sai che Mourinho va a Roma? Ma non dire pirlate

BAR ZILLO - Sai che Mourinho va a Roma? Ma non dire pirlateTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 4 maggio 2021, 16:10Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Oh, lo sai che Mourinho torna in Italia? 

Maddai, mandano via Conte? 

Ma no, va a Roma. 

A Roma? 

Sì, alla Roma.

Ma non dire pirlate…

Più o meno potrebbe essere questo il dialogo tra due interisti, uno al lavoro, l’altro anche ma in smart working così, di tanto in tanto, cazzeggia su internet. La notizia, improvvisa, ha letteralmente mandato in fibrillazione redazioni e tifoserie. Immagino quella giallorossa, non ho il polso di Roma al momento ma suppongo il clima sia sereno tendente al bellissimo e l’attesa grande per ciò che José da Setubal potrà portare nella capitale. Da interista sono rimasto attonito, quasi stordito: certo, potete ripetermelo all’infinito, sono professionisti vanno dove li porta il denaro, che pecunia non olet. Del resto lo stesso Antonio, oggi eroe incontrastato della stragrande maggioranza dei tifosi interisti, ha sempre candidamente ammesso: io sono un professionista, vado dove cercano il mio aiuto e apprezzano il mio lavoro. Parole e musica espresse quando era seduto sulla panchina bianconera, mica pizza e fichi. 

Confesso, senza vergogna: Mou è rimasto sempre nel mio cuore. E, aggiungo, continua a rimanerci. Perché sono troppi i ricordi fantastici del suo interregno milanese: le manette, la prostituzione intellettuale, io conosco monaco de tibete o il gran premio di Monaco, la punizione di Pandev nel derby, la condivisione di giorno, mese e anno di nascita (lui a memoria un paio d’ore prima), il gesto stile caaaalmi, caaaalmi dopo il raddoppio di Milito nella magica notte di Madrid, il triplete ovviamente, che non cesserà mai di essere alla moda, un po’ come un abito blu, sempre troppo sottovalutato ma che non può mai mancare in un armadio degno di questo nome. Mourinho è anche la fuga del dopo Champions, è anche questo, certo, non si può negare. Ma ciò che ho vissuto, con lui in panchina, è indelebile nella mente e nel cuore. Mai, sottolineo mai, mi sono divertito tanto quanto alle sue conferenze stampa, dove la banalità non stava di casa. Io credo, e lo credo sinceramente, che l’Inter gli sia rimasta nel cuore, che in quel famoso armadio non manchi una maglietta nerazzurra, chiusa (mica troppo) in qualche cassetto. Poi siamo professionisti, José, si va dove ci porta il lavoro, il cuore in questo caso c’entra zero. Una cosa mi piacerebbe chiedertela: quando sei arrivato a Milano, primo incontro con la stampa, il tuo…non sono pirla...ha fatto il giro del mondo. Adesso, a Roma, che ti inventerai? Mei cojoni?

A parte tutto felice di rivederti, José. Il campionato, con te, sarà meno scontato e, forse, meno corretto politicamente. Ti auguro tutto il bene possibile: però, scusa sai, spero proprio di vederti arrivare secondo. Dietro i miei colori.

Ad Maiora.