BAR ZILLO - Non capisco il dilanio per l'addio di Oriali. Ora tocca a Marotta e Ausilio

BAR ZILLO - Non capisco il dilanio per l'addio di Oriali. Ora tocca a Marotta e AusilioTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 29 luglio 2021, 11:57Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Sono onesto, faccio fatica a comprendere il dilanio di parte della tifoseria nerazzurra per l’addio di Lele Oriali. Non per la figura dell’uomo, enorme, per me un pezzo della storia dell’Inter che non scorderò mai, io l’ho visto esordire coi basettoni appena diciottenne, ero bimbo ma me lo ricordo non dico come fosse ieri ma l’altro ieri sì, quanto piuttosto per l’evidente spaccatura che si era creata all’indomani dell’addio, poi qualcuno un giorno ci racconterà per bene cause e motivi, senza ripetere ossessivamente mi ha detto il cugino del cognato del fratello dell’amico di quello che sta nel palazzo qui a fianco, questo genere di storie non interessano né adesso né mai, di Antonio Conte.

Il Lele rilascia un’intervista non proprio in linea con i piani societari, forse qualcuno si indispone forse no, sta di fatto che le parti da quel giorno si allontanano fino a rendere, di fatto, ufficiale la separazione. Con enorme rimpianto, almeno da parte mia. Rimpianto ancora maggiore rispetto all’addio del tecnico leccese perché il Lele, quei colori nerazzurri, li ha nel cuore fin da bambino. Ma tant’è, il mondo pallonaro prosegue la sua corsa perché, tristemente, lo spettacolo deve continuare. Marotta e Ausilio proseguiranno l’opera del Lele, con quali risultati lo vedremo tra qualche tempo: ah, e non vale la storiella ma Oriali mica scendeva in campo. Ci sono ruoli, nel favoloso e magico mondo del professionismo sferico, che restano (mica troppo) nell’ombra ma fondamentali per l’economia del buon funzionamento di un club.

Il problema del giorno, saluti del Lele a parte, è come riuscire a convincere i famosi profili che non rientrano nei piani del tecnico eppure remunerati come fossero elementi indispensabili dovunque a lasciare Appiano Gentile per cercare nuovi territori dove declinare il loro verbo calcistico. Ad esempio: riusciranno i nostri eroi (sempre Beppe e Piero, ormai presenti in viale della Liberazione 23 ore al giorno, lasciate loro un’ora per andare a casa, farsi riconosce, salutare, cambiarsi, la semplice quotidianità insomma) a spalmare – si dice così, e creme varie non c’entrano nulla – l’oneroso ingaggio di Alexis Sanchez? Che io adoro, ma che sette milioni a stagione non i può sentire, soprattutto di questi tempi. Del Nainggolan nerazzurro non parlo, non ho elementi sufficienti per poter argomentare le prestazioni del belga con la casacca interista. Ma di Vidal? Vogliamo dire due parole sul Vidal che sarà?

Vabbè, per oggi il tempo a disposizione è scaduto: torneremo sull’argomento nella prossima puntata. Sempre al nostro fantomatico tavolino con l’inesistente aperitivo che ci aspetta. E l’Inter d’estate, pur senza vincere il trofeo di una nota casa telefonica, a me piace. Assai.