BAR ZILLO - Lautaro l'incompreso (forse)

BAR ZILLO - Lautaro l'incompreso (forse)TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 30 novembre 2022, 14:40Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Non ho mai rinnegato (e mai lo farò, nemmeno sotto tortura) di essere un tifoso sfegatato, a tratti esasperato, di Lautaro Martinez. Da e per sempre, senza titubanze, anche mollandogli un quattro in pagella quando se lo merita perché mazze e panelle fanno i figli belli, panelle senza mazze fanno i figli pazzi. Ora, al netto delle vecchie dicerie popolari napoletane, adoro il modo di stare in campo del giovanotto di Bahia Blanca, provincia di Buenos Aires ai confini con la Patagonia, qualche chilometro, meno di dieci, dall’Oceano Atlantico, trecentomila abitanti e qualche, per la maggior parte con discendenze italiane. Adoro Lautaro per il modo che ha di stare in campo, di correre come un ossesso a destra e a manca, di aiutare la squadra anche quando, inopinatamente, si divora gol all’apparenza di una semplicità elementare. Ma lo perdono, riesco a perdonarlo per l’amore che lui ci mette lottando coi colori del cielo e della notte addosso, perché Lautaro è il prototipo, dal mio punto di vista sia chiaro, dell’interismo, l’incarnazione del calciatore che vorrei sempre e comunque nella mia squadra. Ripeto, al netto di quella scarsa lucidità che lo colpisce, a volte, sotto porta.

E, per piacere, non raccontatemi la storia dei gol inutili a squadre deboli, non offendete il mio solo neurone o la mia memoria ormai in calo. Lautaro, nella sua esperienza col nerazzurro cucitogli addosso, ha segnato a chiunque: Milan, Napoli, Lazio, Roma, Juventus (vero, su rigore, intanto però lo ha segnato), Fiorentina, Atalanta e chi più ne ha più ne metta. Tralasciando l’Europa, dove basta raccontare Liverpool ad Anfield o Barcellona al Nou Camp, poi pensatela un po’ come credete meglio. Tanto se credete che il giovanotto sia inadeguato continuerete a crederlo, mica c’è niente di male, ciascuno vede e legge il calcio come meglio crede. Ma porto un esempio: mondiali Qatar 2022, l’Argentina gioca malissimo, e per malissimo intendo malissimo, non ingigantisco, gioca malissimo e basta. Tutta l’Argentina, beninteso. Compreso quello che è, a oggi, forse ancora il numero uno al mondo, in attesa di essere sorpassato da Mbappé, suo attuale compagno di squadra: Leo Messi. Tralasciando le nefandezze difensive alle quali ho assistito. Altro esempio? Altro esempio: adoro follemente De Bruyne, lo considero il più forte centrocampista al mondo. Bene, due partite, due insufficienze gravi, tra il malissimo e il pessimo. E potremmo continuare così, citando una lunga lista di assenti non giustificati a questi mondiali.

Mi va bene criticare Lautaro quando ci sta. Ridurlo al mediocre di turno per una partita e mezzo sbagliata anche no.

Alla prossima.