BAR ZILLO - Invertire la rotta, subito
Spiace ma no, non c'è tempo. Questa è una stagione così, sregolata e confusa in nome e per conto dei denari, dei petrodollari si diceva una volta, di un pianeta intero sacrificato calcisticamente sull'altare dei mondiale in Qatar, perché lì c'è l'aria condizionata negli stadi che, al termine della manifestazione, torneranno al ruolo che compete loro, cattedrali inutili nel deserto, mai così in senso letterale. Nel frattempo, tornando alle cose di casa nostra, l'Inter riesce nella pessima impresa di perdere il derby: che ci sta, badate bene, nel calcio si vince, si perde, a volte si pareggia avrebbe detto Catalano. Però bisogna saper perdere, sia chiaro. C'è modo e modi di farlo. Ecco, i miei presunti eroi hanno scelto il modo peggiore nella partita peggiore. Più ci penso, sono passate quarantotto ore dalla debacle di sabato pomeriggio mentre scrivo queste poche righe, più mi sale l'incazzatura e, insieme a questa, un senso di rassegnazione triste e pietoso.
Ma che razza di derby hanno giocato? Anzi, ma che razza di derby avete giocato? Meglio: ma che razza di derby NON avete giocato? Io mi chiedo come sia possibile scendere in campo contro il Milan senza voglia, senza grinta, senza cattiveria sportiva, consegnandosi mani e piedi ai cugini con una opposizione pari a zero. Una roba non solo orrenda a vedersi, una roba non spiegabile. Una roba che andrebbe fatta vedere e rivedere in loop ai nostri eroi pallonari, forse non si sono nemmeno resi conto del nulla che hanno offerto. E poco mi importa del a momenti pareggiamo, Chiffi non ha espulso Hernandez: altrimenti aggiungo poi sembrava venisse a piovere e facciamo pari e patta. Questa squadra è rimasta a poltrire per oltre 50 minuti, orfana di una guida in campo e prigioniera di chissà quali fantasmi. Una cosa credo l'abbiamo capita un po' tutti, poi ci sono le eccezioni ma non importa, ciascuno vede il pallone a modo suo: qualcosa non va fisicamente, qualcosa è stato fatto male, altrimenti non si spiega l'arrivare quasi sempre secondi sul pallone, questo succede. Voglio chiudere questa chiacchiera informale da bar con un appunto al mio allenatore: guardi mister, a Roma non abbiamo perso per episodi e il derby non lo abbiamo perso per un blackout. Cominciamo da qui. Per il resto manca tantissimo alla fine, abbiamo tutto il tempo di recuperare: iniziamo a farlo però, senza scuse né colpe altrui. Cambiare rotta, immediatamente.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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