BAR ZILLO - Ha da passa 'a nuttata. E Zhang non ha voglia di svendere

La parola d’ordine è vendere. Anzi, facciamo così che viene meglio: svendere. Non importa a chi, come, dove e quando, vendere o svendere: ci sono stipendi da pagare, fornitori, chiunque passi per Appiano Gentile, prima di chiudere la baracca. Insomma, c’erano scadenze da rispettare e la situazione appariva più nera del nero classico. Alla fine della fiera le spettanze sono state saldate, oggi la barchetta nerazzurra vagola più che viaggiare all’interno del mare magnum pallonaro, ma il timone parrebbe essere tornato nelle mani naturali dell’armatore.

Perché sì, piaccia o meno Steven, il rampollo della famiglia Zhang, dell’Inter si è innamorato, mentre il padre, vecchio lupo di mare ma con i cordoni della borsa in mano, qualche remora continua ad averla. Il tutto mentre sullo sfondo impazzano diktat veri o presunti del governo di Pechino e, quando Xi Jinping parla, difficilmente chi frequenta il suo cerchio sgarra rispetto alle regole da seguire. Ma Steven è giovane, impetuoso come tutti i giovani anche se il suo modo di porsi somiglia più a quello di un posato padre di famiglia quarantenne, lo tradisce la 500 Abarth nerazzurra o, meglio ancora, la Pagani Huayra BC logata Inter, due milioni di macchina da 360 all’ora e un’accelerazione spaventosa, e alla Beneamata non vuole rinunciare.

Così, tra una scadenza e l’altra, cerca nemmeno troppo disperatamente in giro per il mondo qualcuno che possa colmare le disgrazie economiche attuali, l’impossibilità di investire nel mercato calcistico estero, aut aut dettato direttamente dall’alto, si racconta. Ha da passà ‘a nuttata scriveva Eduardo nella sua Napoli Milionaria: oggi Steven, tra il lusco e il brusco, pare aver trovato la soluzione, un nuovo socio subentrante a LionRock Capital che possa iniettare liquidità nel club, in attesa di tempi migliori. Per adesso, di mollare quel timone, il giovane Zhang sembra non avere la minima intenzione. E la storia continua…