Liverpool, Salah durissimo: "Situazione inaccettabile per me, voglio rispetto. Sembra che qualcuno non mi voglia più"
Continua il momento molto delicato in casa Liverpool, prossimo avversario dell'Inter in Champions League martedì sera a San Siro. I Reds mancano la vittoria anche con il Leeds, gara terminata con un rocambolesco 3-3. A fare molto rumore è Mohamed Salah, quest'oggi rimasto in panchina per tutti i 90 minuti. L'attaccante egiziano ha rilasciato alcune dichiarazioni molto forti al termine della gara ai microfoni di TV 2 Sport.
Queste le sue parole: "Credo sia la terza volta che vengo messo in panchina. È la prima volta nella mia carriera. Sono molto deluso, ho fatto così tanto per questo club. Tutti se ne sono accorti negli ultimi anni, soprattutto la scorsa stagione. Non so perché sono in panchina. Mi sento come se il club mi stesse prendendo in giro, ecco cosa provo. Penso che sia molto chiaro che qualcuno mi darà la colpa. La società mi ha promesso molto in estate, ma sono stato in panchina per tre partite. Non posso dire che abbiano mantenuto le promesse. Ho detto più volte di avere un buon rapporto con l'allenatore, ma all'improvviso non abbiamo più questo rapporto. Non so perché. Sembra che qualcuno non mi voglia più nel club."
Salah ha poi parlato della prossima gara casalinga, il prossimo weekend contro il Brighton, l'ultima per lui prima della partenza per la Coppa D'Africa: "Non importa se gioco o no, mi divertirò. Vedremo cosa succede. Nella mia mente, mi godrò la partita, che giochi o no, perché non so cosa succederà ora. Ad Anfield saluterò i tifosi, perché andrò in Coppa d'Africa. Non so cosa succederà quando sarò lì. Con il Brighton sarà l'ultima? Nel calcio non si sa mai. Non accetto la situazione e ho fatto tanto per questo club". Poi aggiunge: "Per me questa situazione non è accettabile. Non so perché mi succeda sempre. Non lo capisco. Qualsiasi club proteggerebbe il proprio giocatore. Non so perché mi trovo in questa situazione. Ora mi sento come se mi stessero buttando sotto l'autobus perché sono io il problema, ma non lo penso davvero. Ho fatto così tanto per questo club e voglio rispetto. Non devo scendere in campo ogni giorno a lottare per il mio posto perché me lo sono guadagnato".
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