Pastorello: "Lukaku-Chelsea? Col senno di poi non lo rifarei, ma in quel momento era logico"

Pastorello: "Lukaku-Chelsea? Col senno di poi non lo rifarei, ma in quel momento era logico"TUTTOmercatoWEB.com
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di Alessandra Stefanelli

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo AS, l’agente Federico Pastorello ha affrontato diversi temi di mercato, toccando sia l’addio di Simone Inzaghi all’Inter per approdare all’Al Hilal, sia il trasferimento di Romelu Lukaku al Chelsea, tra le operazioni più discusse della sua carriera.

“Al di là dell’aspetto economico, il divario tra la Saudi Pro League e il calcio europeo si è molto ridotto – ha spiegato Pastorello –. I club arabi hanno mantenuto i loro impegni, investendo in strutture, stadi, staff tecnico e assistenza medica. La passione è incredibile e l’energia con cui affrontano trattative e acquisizioni è davvero accattivante. Oggi i calciatori sono molto più disposti a trasferirsi lì rispetto ad altre città europee, anche senza guadagnare cifre spropositate. Città come Riyadh e Jeddah offrono un’alta qualità della vita”.

Uno dei punti centrali dell’intervista riguarda poi Romelu Lukaku e il suo ritorno a Londra:
“Con il senno di poi, probabilmente non lo rifarei – ha ammesso Pastorello –. Ma in quel momento era una decisione logica: Romelu era nella lista del Pallone d’Oro e si trattava di un trasferimento record per la Serie A. Poi ci sono le variabili umane: aveva un rapporto quasi padre-figlio con Conte, e la differenza di approccio con il nuovo allenatore lo ha condizionato, insieme all’infortunio che subì. Se non fosse stato per quello, la storia sarebbe stata diversa”.

Infine, un accenno all’Inter di oggi e al paragone con il passato:
“Il binomio Conte-Lukaku non è paragonabile a quello Bonny-Chivu. Ausilio aveva già iniziato a muoversi sul giocatore a marzo, quindi la volontà di prenderlo nasceva dal club. Anche Simone Inzaghi aveva approvato l’operazione".