L'Italia non va oltre il pareggio: 1-1 con la Svizzera, serve vincere in Irlanda
Quattro anni (meno un giorno) dopo, l'Italia ha la possibilità di ritornare al Mondiale. Non lo fa per un errore di Jorginho dagli undici metri, con un pareggio finale che sembra il risultato più giusto. L'1-1 finale, al netto dell'unico tiro in porta della Svizzera, poteva cambiare all'ultimo minuto quando Zeqiri ha il pallone del 2-1 sui piedi.
Prima la sofferenza
Questo perché chi crede che l'Italia possa fare un solo boccone della Svizzera, come successo agli Europei, sbaglia di grosso. La formazione di Yakin è certamente più compatta che non quella di Petkovic agli Europei, mentre l'Italia ha l'annoso problema del gol, con Immobile fermo ai box e Belotti che non sembra nella sua serata migliore. Così a ergersi come paladino della nazionale elvetica c'è Okafor, una sola presenza in Nazionale nel 2019, seconda convocazione e grande partenza. È lui che mette in difficoltà Acerbi, più volte incapace di contrastarlo e di contenerlo, tanto che alla prima occasione Widmer, ex Udinese, spara una grande saetta per lo 0-1 che fa vedere i fantasmi all'Italia. La sveglia non arriva, Shaqiri manda alto una circostanza simile al vantaggio, poi lo stesso Okafor spara da buona posizione, leggermente fuori.
Con il passare dei minuti l'Italia prende confidenza con il campo e con l'avversario, pur senza mostrare grandi progressi dal punto di vista del gioco. Tanto che il pareggio arriva da una soluzione da fermo, anche lievemente fortunata: Insigne scodella per Di Lorenzo che anticipa Sommer e insacca per l'1-1, con la testa. Proteste elvetiche per il fuorigioco (che c'è) di Belotti, che però non partecipa all'azione in modo sostanziale. Nel mezzo fra i due gol c'è un'occasione colossale per Barella che, da due passi, spara sul portiere.
Squadre stanche
La ripresa si apre con molti errori da entrambe le parti, con la Svizzera che perde sì qualche pallone sanguinoso, ma gli azzurri non riescono a tramutare la transizione offensiva in occasione da gol. I portieri sono quindi poco impegnati, Mancini prova a togliere l'unica punta Belotti per inserire un falso nove come Berardi. I cambi danno nuova linfa, perché l'esterno offensivo del Sassuolo riesce in un paio di occasioni a creare grattacapi, ma in generale l'Italia ha più birra e soprattutto qualità che esce dalla panchina, rispetto a una Svizzera raffazzonata che non cerca nemmeno più di andare avanti, preferendo puntando sul pareggio.
Così in una partita che sembra pigramente portarsi verso il novantesimo, una combinazione fra Berardi e Insigne porta il fantasista napoletano a tirare, Akanji a deviare e costringere al miracolo Sommer, con buona dose di fortuna. Il tecnico elvetico, capendo la malaparata, preferisce coprirsi del tutto togliendo anche Okafor e inserendo un altro centrocampista per gli ultimi dieci minuti.
Tregenda finale
Sembrava un pari scritto, ma una palla lunga su Berardi si trasforma nell'occasione più importante di tutte. L'arbitro Taylor, dopo la revisione al Var, manda dal dischetto Jorginho che cambia il modo di calciare: forte, alto, sopra la traversa. Poco dopo Donnarumma rischia di combinarla, ma Zeqiri non si aspetta un errore così grossolano da parte del miglior portiere dello scorso Europeo. Finisce 1-1, anche con qualche brivido di troppo. E tutto verrà deciso all'ultima sfida, in Irlanda del Nord.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati