L’Inter si mangia le mani, City a macchia di leopardo: a Manchester finisce 0-0
L’Inter lascia Etihad con un pareggio e un punto in saccoccia, ma ha rischiato seriamente di tornare a Milano con una vittoria. Infatti la ciurma di Inzaghi ha messo in grande difficoltà il Manchester City campione d’Inghilterra con due occasioni colossali di Darmian e Mkhitaryan gettate al vento, al pari di Thuram prima. Questo non vuol dire che i Citizens non abbiano avuto delle chance di segnare, seppur si siano dimostrati meno brillanti del solito. La difesa nerazzurra ha retto alla baraonda finale degli inglesi e al termine del match è 0-0. I nerazzurri lasciano Manchester a testa altissima in un confronto che li vedeva sulla carta sfavoriti.
Cambio di arsenale
Prima la forma, poi le gerarchie. Per non riproporre la copia sputata della gara scialba col Monza, Simone Inzaghi ha preferito undici guerrieri titolari dalle batterie cariche nel primo crash test all’esordio in Champions League contro il Manchester City. Partire col piede giusto, ancora meglio superando chi ti ha beffato nella finale di Istanbul quasi due anni fa. Per questo non lasciano attoniti le esclusioni di Lautaro, Pavard e Mkhitaryan dal primo minuto e di conseguenza l’inserimento di forze fresche come Taremi, Bisseck e Zielinski. Tenendo conto invece degli indisponibili Dimarco (affaticamento ai flessori) e Arnautovic per febbre.
Al fischio d’inizio è il Manchester City che si è assunto il compito di comandare il gioco: palleggio pulito e fluido, seppur con una buona attenzione dimostrata dall’Inter di Simone Inzaghi. Sfondato il primo quarto d’ora di gioco, i ritmi sono stati piuttosto blandi, ma condivisi equamente da City ed Inter, senza intravedere alcun predominio assoluto da parte dei campioni d’Inghilterra.
Sbavature e occasioni a metà
Una lotta di nervi e una gara a chi si è mostrato meno imperfetto, con transizioni e fughe in avanti per scoccare la freccia decisiva. Ad esempio l’errore superficiale di Ederson, che per annullare il calcio d’angolo all’Inter per poco non si è fatto bucare da Darmian dalla distanza, ma è stato Gvardiol a salvare tutto. Questione di attimi e confusione nella retroguardia nerazzurra che il City ha preso il largo e sfiorato il diagonale imparabile di Haaland, ma di fatto la ciurma di Guardiola ha provocato una serie di buchi nell’imbarcazione interista.
Pep Guardiola non è rimasto soddisfatto al termine del primo tempo e di rientro dagli spogliatoi il City ha ritoccato la formazione con due new entry: Foden e Gundogan al posto di De Bruyne e Savinho. Accenni e tentativi a sprazzi dei citizens finché non è nata la gigantesca occasione di Darmian che, inspiegabilmente a campo aperto e a tu per tu con Ederson, ha preferito rimandare il tiro diretto in porta. La disperazione di Simone Inzaghi è stata la reazione più comprensibile e immediata alla potenziale occasione da gol sciupata, tenendo conto del mostro dormiente a tre teste qual è il Manchester City.
Altra palla-gol divorata e impatto finale
La partita è rimasta piuttosto bloccata, poi a poco più di 20 minuti dalla fine Simone Inzaghi ha optato per sparigliare le carte e lanciare nella mischia Lautaro e Mkhitaryan (out Thuram e Zielinski), seguiti da Pavard e Dumfries. Se l’errore di Darmian ha fatto disperare il tecnico di Piacenza, il destro alto sopra la traversa di Mkhitaryan lo ha fatto inginocchiare dall’avvilimento.
Troppe possibilità di segnare gettate nel cestino, campanello d’allarme di fronte a un risultato in bilico come lo 0-0. Uno spauracchio da Gvardiol e un paio di fiammate di Doku sono piovute in area nerazzurra, il forcing finale degli Sky Blues ha fatto ballare la difesa di Inzaghi, ma al termine dei quattro minuti di recupero l'Inter riesce a strappare a testa alta un punto preziosissimo ad Etihad all'esordio in Champions League.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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