Inzaghi maledice il calendario, ma l'Inter fa paura. Il Liverpool è avvisato

Inzaghi maledice il calendario, ma l'Inter fa paura. Il Liverpool è avvisato TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Sport
sabato 18 dicembre 2021, 00:49Primo piano
di Arturo Calcagni

Liverpool avversario 'impossibile' in Champions? Forse, ma questa Inter se la giocherà. Sì, perchè fa paura. E' vero, Cagliari e Salernitana non sono due fulmini da guerra (eufemismo), ma il gioco, la convinzione, la fame e l'intensità di questa Inter sono davvero unici. Mai negli ultimi anni i nerazzurri erano stati così bene, e se a febbraio la squadra dovesse essere ancora in questo stato, l'impresa potrebbe essere anche fattibile. Klopp è stato avvisato. 

Da grande squadra qual è, la truppa di Inzaghi non ha sottovalutato l'impegno di Salerno rendendo tutto facile, e in sei partite, precisamente dal Napoli in poi, sembra essere passata un'era: da -7 dalla vetta i nerazzurri sono passati a +4. E domenica c'è Milan-Napoli. Inzaghi ha fatto sapere che preferisce "Guardare in casa propria", ma lo snodo di San Siro si prospetta come decisivo. Ancor più lo sarà il calendario della Beneamata a gennaio, un cammino frutto dell'addio al calendario 'classico': tanti scontri diretti che diranno molto della stagione. Un qualcosa che Inzaghi non ha gradito: "Siamo gli unici in Europa a cui è capitato un calendario così. Normale che non sia semplice: ci sono Supercoppa e Coppa Italia in mezzo, capita solo a noi. Sia in Italia che all'estero questi scontri diretti li abbiamo noi".

Adesso però arriva la sosta, una manna dal cielo anche per l'Inter nonostante lo stato di forma della squadra: prima però bisognerà superare il Torino a San Siro. Una battaglia da superare contro l'ostico Juric senza il combattente Nicolò Barella, il quale sarà fermato per un turno dal giudice sportivo. Per lui il 2021 è già terminato. E pace se nel nuovo anno non sarà più dei nerazzurri Eriksen, il quale ha già rescisso il suo contratto con la Beneamata: lui in questa Inter ci sarebbe stato alla grande. Ma questa è la storia, e Calhanoglu non lo sta facendo rimpiangere.