Sulle orme di Inzaghi - Portieri e costruzione dal basso, l’Inter riparte da Handanovic

C’è chi la detesta, definendola un inutile orpello del calcio moderno (forse la maggioranza), e chi la ritiene un intelligente modo di far partire l’azione, utile e funzionale. Tanti allenatori professionisti fanno ormai parte di questa seconda schiera, quella degli amanti della ripartenza dal basso, vera e propria rivoluzione degli ultimi anni di calcio quanto mai divisiva.
SCELTE Sia Antonio Conte che Simone Inzaghi nelle ultime stagioni hanno sposato in tutto e per tutto la filosofia della costruzione dal basso, elemento utile, se non fondamentale, nella logica di possesso palla mai fine a sé stesso, ma capace di creare spazi dove buttarsi dentro. Non è un caso che nell’ultimo anno biancoceleste Inzaghi abbia scelto come titolare Pepe Reina al posto di Strakosha, vuoi per la personalità e il carisma dello spagnolo, ma soprattutto per l’abilità di quest’ultimo con il pallone tra i piedi.
TRASFORMAZIONE Samir Handanovic ha dovuto adattarsi, riscoprirsi, e nell’ultima fase di carriera trasformarsi in un portiere moderno, capace di giocare coi piedi e far ripartire l’azione. Emblematico uno scambio di battute con il suo ex allenatore Francesco Guidolin dopo la vittoria nell’ultimo derby vinto 3-0, quando lo sloveno ha detto a quello che fu il suo tecnico all’Udinese, che il calcio è cambiato, e che per sopravvivere bisogna imparare a adattarsi.
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