Inter d'Arabia - PIF e i diritti umani violati: l'accusa di sportwashing
In casa Inter continuano a tener banco le questioni societarie (e finanziare). La notizia di oggi è la possibilità che il club nerazzurro possa passare dalle mani di Suning a quelle del Public Investment Fund (PIF), fondo sovrano saudita. Gli arabi sono particolarmente facoltosi e desiderosi di ripulire la loro immagine nel mondo dopo alcuni episodi particolarmente controversi (e sanguinosi) avvenuti sul territorio saudita.
Khashoggi e il tema dei diritti umani - Sono proprio questi episodi che hanno fatto scattare l’allarme in Premier League, dove tutti i club (tranne ovviamente il Newcastle) si sono opposti all’acquisizione da parte dei sauditi dei Magpies. Il Governo Saudita è stato infatti accusato spesso di non aver rispettato i diritti umani sul proprio territorio. L’ultimo avvenimento in ordine di tempo è la cattura e uccisione del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, che secondo l’Intelligence USA è stato sequestrato e successivamente fatto a pezzi proprio dietro l’autorizzazione di Bin Salman che lo riteneva una minaccia per la sicurezza del regno.
Il Public Investment Fund si difende dalle accuse - PIF tuttavia rivendica il suo essere un’entità separata rispetto al Governo Saudita, almeno per quel che riguarderà il controllo del Newcastle. Il fondo dovrà chiarire alla Premier League come Bin Salman non sia direttamente collegato all’acquisizione dei Magpies. Intanto Amnesty Internationl ha drizzato le antenne, intenzionato a vigilare su questo ingresso dei sauditi nel mondo dello sport europeo. Intanto la Premier League ha accusato PIF di sportwashing, ovvero del loro tentativo di investire nello sport per distogliere l'attenzione dalle ripetute violazioni dei diritti umani avvenute sul territorio saudita.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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