Gianfelice Facchetti: "San Siro? Nel mio mondo ideale dovrebbe restare lì"

Gianfelice Facchetti: "San Siro? Nel mio mondo ideale dovrebbe restare lì"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 12 ottobre 2021, 10:50Primo piano
di Andrea Losapio

Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto nonché autore del libro C'era una volta a San Siro. Vita, calci e miracoli è intervenuto a Radio Nerazzurra per parlare della questione stadio, ma non solo. "Bisognerebbe essere chiari e mettere sul tavolo tutti gli argomenti che riguardano San Siro. Dire con chiarezza di fare uno stadio più piccolo, con almeno 25 mila spettatori che nelle partite di cartello non troveranno posto. Fare questo stadio bisogna costruire altrettanti metri cubi, altrimenti non c'è la liquidità per costruirlo. Questo non riguarda solo l'Inter, in qualche articolo, qualche dichiarazione, si continua a insistere sull'Inter, ma anche dalle altre parti non si può costruire uno stadio senza fare un'operazione di questo genere. Quello su cui insisto non è tanto parlare del futuro, ma dobbiamo farlo coinvolgendo le persone. Pochi giorni fa è stato pubblicato un sondaggio dove hanno chiesto a 1500 tifosi che idea avessero: coinvolgere la cittadinanza, gli sportivi e i tifosi e poi arrivare a una conclusione. Capendo se uno stadio nuovo porta tutto quel popò di cemento di cui si parla. Non solo il paladino del "non si fa niente", ci sono argomentazioni tecniche in ballo".

Nel 2026 dove giocano Inter e Milan, nel mondo ideale?
"È tutto vero, però noi spostiamo sempre la frontiera un pezzetto più in là. Ci sono tanti temi riguardo la sostenibilità del calcio, non vorrei pensare che avere lo stadio ci porti a dichiarare risolti il tema circa gli stipendi, i prezzi, i procuratori. Tutta una serie di cose che va a cozzare. Qui va ripensata la questione a più livelli. Detto ciò se fossimo in un mondo ideale, io vorrei che San Siro restasse sempre lì. Metterei mano al terzo anello per ricavare degli spazi, con una proposta di ristrutturazione. Mi piacerebbe sentire valutazioni di più voci sulla riqualifica dello stadio, per qualcuno non ha senso. C'è una questione di interesse pubblico e generale della collettività, ancor prima della propria fazione, qualunque essa sia. Nel mondo ideale San Siro dovrebbe restare lì, facendo più accogliente e sicuro, con spazi commerciali. Mi ricordo che mio padre, 20 anni fa, diceva che lo stadio di proprietà era un passo da fare. Oggi bisogna capire, perché un San Siro senza Inter e Milan difficilmente riuscirebbe a gestire i costi".

Interspac ha un consiglio di amministrazione definito. Marotta tiene a distanza per gli aspetti politici, rappresentando la proprietà.
"Noi abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, partendo dal riconoscimento di gratitudine per la proprietà dell'Inter, che ha fatto investimenti che non si possono negare, ci ha riportato alla vittoria abbastanza alla svelta, hanno preso allenatori e giocatori. Partendo da questo, noi se volete ci siamo, potremmo essere pronti e non siamo pochi. La risposta è stata abbastanza netta da parte del tifo interista, neanche approfondita del tutto visto che i tempi erano serrati. Dobbiamo aspettare se ci sarà un'apertura. Noi siamo pronti e potremmo essere a disposizione, ci dovesse essere un'apertura ben venga".

Prima era soltanto uno scenario, ora si sono concretizzati degli incontri...
"Quella cosa lì non dev'essere fraintesa, l'intento non è l'azionariato dei vip. Il fatto di sfruttare persone un po' più esposte dal punto di vista mediatico permetteva di dare voce a una cosa che in Italia non è stata ancora fatta e che per cultura non c'è grande apertura in tutto il sistema. La diffidenza non è solo a Milano, è generale, non siamo abituati più a partecipare, a partire dalla vita politica. Quindi è normale la freddezza".

A chi daresti il Pallone d'Oro?
"Io concordo con Mancini, Jorginho può essere una candidatura sensata. Ha vinto l'Europeo, la Champions League, abbiamo visto palloni d'oro dove abbiamo storto il naso e la bocca perché sembravano scelte sbagliate. Mi piacerebbe Barella, però gli servirebbe vincere qualcosa in Europa con l'Inter. A livello Europeo magari è sdoganato, però su tutti gli altri non vedo candidature più forti di Jorginho. Alcuni sono lì per diritto naturale, li diamo per scontati, Ronaldo cos'ha fatto?".