Fiorentina-Inter, obiettivo vendicare il ko del Meazza. Italiano per il dopo-Inzaghi? Non quest'anno

Se Fiorentina-Inter seguirà il solco delle due gare in campionato, avremo una certezza: lo spettacolo non mancherà. Al Franchi, all'andata, furono i nerazzurri a esultare con un pirotecnico 4-3 ceralaccato dalla rete in pieno recupero di Mkhitaryan, che questa sera sarà assente per infortunio. A San Siro, invece, furono i viola a imporsi grazie al gol di Giacomo Bonaventura. Un equilibrio negli incroci dell'ultimo anno che verrà spezzato dalla finalissima di questa sera.

Il ritorno a San Siro: Inter troppo fragile
La sfida dello scorso primo aprile è rimasta scolpita nella memoria di tutti: giocatori, staff, dirigenza e tifosi. Fu una sorta di rappresentazione plastica dell'Inter vulnerabile e isterica di quel periodo: potenzialmente tracimante in attacco, ma anche fragile e sfilacciata in contenimento. Ci fu l'errore fantozziano di Lukaku, è vero, ma la Fiorentina legittimò la vittoria con una prestazione coraggiosa, votata all'attacco, e di assoluta armonia tra i reparti. Esattamente quello che allora mancava all'Inter, e che oggi la squadra di Inzaghi sembra aver ritrovato.

Effetto Italiano. L'arrivo a Milano è escluso
Il grande artefice di quell'esibizione dei viola fu ovviamente Vincenzo Italiano, che centrando la qualificazione a due finali (oltre a quella di stasera i toscani saranno impegnati in quella di Conference contro il West Ham il prossimo sette giugno) ha già griffato un capitolo di storia del club. Quello di Italiano, peraltro, è uno dei nomi - seppur in secondo piano - che circolavano per l'eventuale sostituzione di Inzaghi qualche tempo fa. Un'ipotesi remota allora, e impraticabile oggi: nell'ultimo mese e mezzo Simone si è strameritato la conferma. E come lui, ovviamente, lo stesso Italiano, che potrebbe proseguire la propria avventura a Firenze.