Sarà Aké l'erede di Acerbi? Una scelta che può rappresentare l'alba di un nuovo inizio

Nathan Aké può diventare il centrale del presente e del futuro dell'Inter di Cristian Chivu? La domanda sorge spontanea, dopo che la dirigenza nerazzurra ha mostrato le sue prime manifestazioni di interesse per il difensore del Manchester City, il cui contratto è in scadenza nel 2027.

Come la redazione de L'Interista racconta da mesi, il dossier legato al prossimo centrale di difesa nerazzurro è altamente strategico per la società meneghina. La convinzione è che non sarà possibile affidarsi a giovani promesse o calciatori che non hanno ancora dimostrato in maniera definitiva il proprio valore in contesti di massimo livello. Ecco perché l'attenzione dell'Inter si è concentrata su protagonisti, a livello internazionale, come Dayot Upamecano, Ibrahima Konatè e Marc Guehi, i quali hanno dato ampiamente prova del proprio status nelle precedenti stagioni.

A tali profili, come rivelato negli scorsi giorni, si è aggiunto il nome di Aké, che potrebbe lasciare il City dopo 5 anni costellati da successi di squadra e caratterizzati da una crescita progressiva e inesorabile che ha reso l'olandese uno dei difensori più appetibili del calcio europeo. L'Inter segue con interesse la sua situazione di mercato, nell'auspicio di poter riproporre la coppia Akè-Akanji che tante gioie ha regalato ai Citizens. 

Ingaggiarlo significherebbe mutare inevitabilmente i parametri visti finora al centro della retroguardia nerazzurra, dato che il calciatore di origini ivoriane è 12 centimetri più basso dell'italiano (1,80m contro 1,92). Ma l'impostazione mostrata a più riprese in questa stagione, con il centrale chiamato a difendere con molti metri alle sue spalle, potrebbe limitare l'impatto di tale novità, giustificando in termini di opportunità (maggiore mobilità, velocità e tempestività nell'intervento) la scelta dell'Inter.