San Siro, il Comune di Milano approva sette emendamenti. Ecco cosa stabiliscono

Sono solo sette gli emendamenti approvati nella lunghissima discussione intorno a San Siro, nel giorno del voto del sì alla cessione dell'impianto all'Inter e al Milan per 197mln complessivi, che comprendono anche le aree limitrofe. Su 239 modifiche presentate alla delibera voluta dal sindaco Sala, il Consiglio Comunale ne ha respinte 11, sette sono statre ritirate, 214 sono decadute dopo il sì alla cessione dell'impianto e sette sono diventate realtà. Di seguito il testo, presentato da Calcio&Finanza: al centro di tutto la riduzione delle spese per il Comune, ma anche la white list sui lavori e sugli appalti.
"1. Anche al fine di trarne provvista utile al finanziamento dei futuri investimenti necessari a sostegno alle politiche di coesione territoriale e sociale di competenza comunale, di autorizzare l’alienazione della proprietà del compendio immobiliare comprensivo dello stadio “Giuseppe Meazza”, qualificato, nell’ambito del vigente Piano di Governo del Territorio, quale “Grande Funzione Urbana San Siro”, ai sensi dell’art. 4, comma 13 del D. Lgs. 28 febbraio 2021 n. 38 (Legge Stadi), già transitato dalla categoria dei beni indisponibili a quella dei beni patrimoniali disponibili in forza delle previsioni del PAVI approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 56 del 23 luglio 2024, il tutto meglio individuato, con valore ed effetto di integrazione ed aggiornamento dello stesso PAVI, in linea blu nell’allegata planimetria sub 3, e come meglio precisato, a seguito delle attività catastali richieste dall’Agenzia delle Entrate, nell’allegato sub C, ricomprendendo anche diritti edificatori afferenti alle aree appartenenti alla GFU non oggetto di vendita; il regolamento contrattuale avrà quali elementi essenziali, quelli di cui alla Nota allegata sub B), che costituiscono un tutto inscindibile, e quanto al tema della neutralità carbonica, il tetto massimo indicato al punto 1 O) della medesima nota allegata, per gli interventi compensativi delle emissioni residue di CO2 da effettuarsi esclusivamente nel territorio di Milano, senza ricorso a crediti internazionali in coerenza con il Piano Area e Clima; il tutto dando atto che sia l’attuale Stadio Meazza, fino alla sua parziale demolizione, sia il nuovo Stadio costituiranno senza soluzione di continuità, nell’ambito della riqualificazione complessiva della GFU San Siro, servizio privato di interesse pubblico e/o generale e di carattere strategico, in coerenza con l’art. 16, comma 1, delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole del vigente PGT, nonché dell’art. 4, commi 2 e 13, della Legge Stadi; nelle programmazioni finanziarie e nei bilanci degli esercizi successivi a quello vigente si provvederà ai necessari e idonei adeguamenti derivanti e connessi ai riflessi contabili, con riguardo agli aspetti economici, finanziari e patrimoniali dell’operazione complessiva;
2. di prevedere – ferma restando l’applicazione della disciplina prevista dal d.lgs. 36/2023 relativamente ai requisiti di onorabilità – che l’esecuzione di opere, la prestazione di servizi o forniture oggetto del complessivo progetto di intervento previsto nella presente delibera, ivi comprese le opere di demolizione e smaltimento rifiuti, potranno essere effettuate unicamente da operatori economici che abbiano adottato modelli organizzativi ex d.lgs.231/01 nei quali sia prevista una mappatura delle aree di rischio infiltrazione mafiosa (art. 24 ter d.lgs. 231/01) e, quale misura preventiva, l’iscrizione degli operatori stessi e dei propri partner contrattuali, ove operanti nei settori maggiormente esposti a rischio di infiltrazione mafiosa di cui alla Legge n. 190/2012, nelle white list della Prefettura territorialmente competente ovvero in alternativa, per le imprese non soggette a iscrizione nelle white list, l’effettuazione dei controlli antimafia e antiriciclaggio previsti dalla normativa vigente;
3. di fare obbligo alla parte venditrice a tenere manlevati e indenni la parte acquirente e suoi aventi causa, euro per euro, fino ad un importo massimo complessivamente pari ad euro 5.000.000, previa verifica di congruità, da ogni danno, costo o spesa connessi all’esecuzione delle attività di bonifica e gestione delle non conformità ambientali rinvenute all’interno delle aree oggi costituenti il Parco dei Capitani, identificate come sopra;
4. di provvedere già dalla prossima programmazione di bilancio 2026-2028 a utilizzare 14 milioni in progetti di sostenibilità ambientale, che vanno ad aggiungersi a quanto verrà eventualmente corrisposto in caso di C02 residua non compensata con interventi in sito (fino ad un massimo di 15 milioni), pur mantenendo l’impegno a tendere alla neutralità carbonica;
5. di prevedere nel contratto di compravendita che il soggetto acquirente/gestore sia tenuto ad adottare misure concrete per garantire l’accessibilità delle persone con disabilità, a predisporre politiche attive di inclusione e pari opportunità nei processi occupazionali, a sviluppare programmi educativi e sportivi volti a contrastare ogni forma di discriminazione, ivi comprese quelle basate sul background migratorio, origine etnica, genere, orientamento sessuale e identità di genere, nonché a realizzare iniziative di responsabilità sociale atte a rafforzare il legame tra la comunità cittadina e l’impianto sportivo;
6. di prevedere che la fase attuativa, anche per gli aspetti che non abbiano riflessi finanziari, dovrà svolgersi nel rispetto della funzione di indirizzo e controllo propria di questo organo;
7. Con successiva e separata deliberazione consiliare, in sede di formazione degli atti di pianificazione e programmazione finanziaria, si provvederà alla destinazione dell’utilizzo delle risorse accertate tra le diverse missioni del documento unico di programmazione e del bilancio, nel rispetto dei precedenti atti già approvati dal Consiglio, destinando particolare attenzione ad interventi nel quartiere interessato".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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