Mourinho: "In Turchia non ho ancora vinto, ma ho ancora tanto da dare"

José Mourinho, attuale tecnico del Fenerbahçe, è tornato a far parlare di sé con un’intervista intensa e sincera rilasciata all’emittente portoghese Canal 11. Lo Special One ha parlato del proprio futuro, ma anche dell’evoluzione del calcio moderno, lanciando diverse frecciate al sistema: “In Turchia non ho ancora vinto, ma voglio continuare. Ho ancora tanto da dare”, ha dichiarato Mourinho, mettendo a tacere le voci su un possibile ritiro o su un’imminente fine della sua carriera.
Ma è nel confronto tra passato e presente che l’allenatore portoghese è stato più tagliente: “Oggi il migliore non è più chi vince, ma chi sa costruire meglio la propria immagine. Allenare è diventato più difficile: la preparazione è cambiata, il gioco è cambiato, e i media hanno un ruolo centrale. Serve avere ottime relazioni pubbliche. Il calcio moderno si nutre di percezioni, non di risultati”.
Non è mancata una riflessione critica sul modo di intendere il mestiere di allenatore: “Ci sono tecnici che dicono ‘muoio con la mia idea’. Ma se muori con la tua idea, sei uno stupido. Devi saper adattarti ai giocatori che hai a disposizione”.
E sulla Premier League, oggi tanto ambita da allenatori di tutto il mondo: “Nel 2004 siamo arrivati io e Benítez, entrambi vincitori in Europa. Oggi arrivano allenatori sconosciuti, che non hanno vinto nulla. Si preferisce chi sa vendersi, non chi sa vincere”.
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