Lugano-Inter, il ritorno allo stadio e la confusione del qr code

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domenica 18 luglio 2021, 17:00News
di Althea Lucia Crincoli

Ieri sera si è giocata a Lugano l’amichevole tra i padroni di casa svizzeri e l’Inter allo stadio di Cornaredo. Una partita in cui è stata prevista l’apertura al pubblico con diverse condizioni: l’accesso allo stadio era garantito solo ai possessori di green pass o certificato di vaccinazione svizzero con codice qr oppure era necessario presentare, oltre al biglietto d’ingresso, un tampone negativo. 

L’entusiasmo che si respirava fuori da Cornaredo era alle stelle, tanti bambini vestiti di nerazzurro coloravano i dintorni dello stadio, la Curva Nord ha sfilato per le strade cantando cori che tutti gli interisti conoscono. In quegli istanti ci si è dimenticati del virus, delle vaccinazioni, del green pass, delle mascherine e di tutte le vicende legate alla situazione odierna. 

Fino al momento in cui ci si mette in fila per entrare allo stadio. Svizzeri, italiani e alcuni stranieri, dotati di tutta la documentazione necessaria, non sono potuti accedere all’interno dell’impianto: ci sono state scene in cui, all’ingresso, il tifoso ha presentato - prima ancora del biglietto - il test antigenico con esito negativo ma sprovvisto di qr code scansionabile: “Se non ha il qr code non può entrare”.

Dopo varie peripezie, dialogo e spiegazioni, i supporter sono riusciti ad entrare a partita già in corso. La normalità che conoscevamo prima ora non esiste più, dobbiamo abituarci ad una nuova. Anche la vita da stadio è cambiata. Seggiolini vuoti, distanziamento e certificati completi. Ma la voglia di tifare la propria squadra e la voglia di cantare e incitare, quella è la stessa di prima. Anzi forse è ancora più forte.