La moviola di PSG-Inter 5-0 - Direzione autorevole di Kovacs, poche sbavature

Finale di Champions League a Monaco di Baviera ben diretta dal romeno István Kovács, coadiuvato dagli assistenti Mihai Marica e Ferencz Tunyog. Arbitro vicino all’azione, pochi fischi, ma sempre puntuali. Una conduzione solida, con una sola sbavatura evidente nel primo tempo.

Al 6’, Bastoni spinge con decisione Doué vicino alla linea laterale. L’arbitro vede tutto e fischia senza esitazione: intervento corretto. Poco dopo, all’11’, il gol di Hakimi viene convalidato: Doué è tenuto in gioco da Dimarco e l’azione è perfettamente regolare. Il primo vero errore arriva al 17’, quando Pacho entra in ritardo su Dumfries a centrocampo. L’intervento era falloso, ma Kovács lascia correre, sbagliando.

Al 21’, una gran giocata di Pacho sulla linea di fondo evita un corner e dà il via all’azione del 2-0 PSG, con gol di Doué. Al 31’, in area nerazzurra, Acerbi spinge leggermente Marquinhos sugli sviluppi di un corner, ma è troppo poco per un rigore. Poco dopo, il primo tempo si chiude con un corner battuto dal PSG oltre i due minuti di recupero: nessuna irregolarità, l’azione non incide sul punteggio.

Nella ripresa, Kovács conferma la sua linea. Al 47’ sorvola su un fallo di Pacho su Thuram, giudicando non da ammonizione. Giusto anche fermare per un tocco di mano di Lautaro poco dopo. Arriva poi il primo giallo, sacrosanto, per Zalewski su Fabian Ruiz. Subito dopo, ammonito anche Inzaghi per proteste insistite.

Doué segna il 3-0 al 64’ in posizione regolare, e si becca un giallo per essersi tolto la maglia durante l’esultanza. Da lì in poi, si susseguono cartellini gialli: a Thuram per un fallo in ritardo, ad Acerbi per un’irregolarità a gioco fermo, e infine a Hakimi, autore di un fallo su Bastoni al 90’.

Nel complesso, Kovács ha tenuto in pugno la partita, con decisione e coerenza. Un solo errore evidente, nessun episodio da moviola che abbia cambiato l’inerzia della gara. Una direzione di gara all’altezza dell’evento.