"L'Inter è a fine ciclo. Perché Marotta e Ausilio non hanno rinnovato?": la riflessione di Bucchioni

"L'Inter è a fine ciclo. Perché Marotta e Ausilio non hanno rinnovato?": la riflessione di BucchioniTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
Ieri alle 22:30News
di Michele Maresca

Enzo Bucchioni, nel corso del suo editoriale per TMW, ha effettuato una riflessione sul momento dell'Inter, le cui difficoltà attuali risiedono in scelte mancate e fallimenti mai del tutto superati dalla squadra. Di seguito la sua analisi: "Cosa sta succedendo invece all’Inter è abbastanza semplice da capire. Questa squadra è la stessa che in cinque mesi ha perso tutto, prima la coppa Italia, eliminata dal Milan, poi lo scudetto consegnato al Napoli, dopo la Champions con il Psg, disastrosa finale annessa, infine il mondiale per club con la Fluminense. Qualcosa avranno voluto pur dire tutti questi insuccessi clamorosi uno dietro l’altro".

Poi una sua convinzione: "Questo gruppo che ha dato tanto, vinto due scudetti (parto da Conte) e cinque coppe con Inzaghi, giocato due finali di Champions, è a fine ciclo. Alcuni giocatori avrebbero voluto o dovuto cambiare aria (vedi Calhanoglu, ma non solo). Per ripartire con energie e motivazioni nuove sarebbe servito un rinnovamento profondo che invece non c’è stato".

Infine una riflessione: "Visto che Marotta, Ausilio e Baccin sono la catena di comando più vincente e più esperta del nostro calcio, queste cose le avranno annusate, viste e capite prima di noi, una domanda allora è lecita: perché non hanno rinnovato? Risposta semplice anche questa: non c’era il tempo materiale per farlo. L’impressionante e rapida catena di insuccessi, in parte anche l’addio di Inzaghi maturato in primavera, forse hanno colto tutti in contropiede. Non era logico pensare che questa Inter si spegnesse così dopo aver eliminato in quel modo fantastico Bayern e Barcellona.
Questa è la storia degli ultimi mesi, per ripartire l’Inter avrebbe avuto bisogno di una rivoluzione e le rivoluzioni vanno programmate per tempo, con intelligenza, non improvvisando, bensì monitorando giocatori in entrata e uscita con mesi di anticipo.

Ora sicuramente Ausilio sta lavorando alla rivoluzione, ma a quella che verrà. Nell’ultimo mercato è stata fatta solo qualche operazione di prospettiva (Akanji a parte) ma le difficoltà restano evidenti, ci sono e ci saranno. A tutto questo va aggiunta la ben nota impossibilità di prendere Fabregas che ha costretto l’Inter a mettere in panchina un acerbo Chivu. Il rumeno avrebbe avuto bisogno di qualche giro più largo prima di arrivare a San Siro".